Bisogna che gli egiziani non trovino sponda in Italia. In questo filmetto ci sono ben quattro persone italiane, due ex ministri e alcuni giornalisti. Gli egiziani lo chiamano documentario, ma è offensivo verso Giulio, noi e tutti gli italiani. Più che un documentario è un depistaggio verso la figura di Giulio”. Sono le parole dei genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio, intervenuti a Propaganda Live, su La7, in merito al documentario realizzato dall’Egitto per screditare il ricercatore ucciso alla fine di gennaio del 2016. “Chiediamo a gran voce che nel processo nessuno si costituisca parte civile, perché il rischio sarebbe quello di intralciare questo lungo percorso giudiziario”, ha aggiunto la mamma di Giulio. Il 14 ottobre, con il rinvio a giudizio di quattro 007 egiziani, ci sarà la prima udienza.

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