Attualità

Donatella Versace e quel ‘difetto di pronuncia’: “Volevo morire… Volevo i Blur, arrivarono i Blue”

Uno degli aneddoti più belli della storia della moda recente (grazie Donatella)

di F. Q.

Donatella Versace. Un’icona. Una donna italiana famosa nel mondo (e non da ieri mattina), una stilista, un’imprenditrice. We love Donatella. E chi non lo fa? Ebbene, la designer è stata ospite di Fedez e Luis Sal al podcast Muschio Selvaggio. La puntata inizia con Donatella che così, come niente fosse, racconta di conoscere Justin Bieber (al quale preferisce Fedez, dice, donna di classe) e la moglie Hailey Baldwin che ha appena fatto una campagna per Versace. Favolosa, Donatella: autoironica e in linea col linguaggio del podcast conferma un aneddoto raccontato da Anthony Costa dei Blue (ricordate la teen band?) al podcast Ben Behaving Dadly: “Nel 2001 abbiamo pubblicato il primo singolo, andava molto bene e siamo stati invitati da Donatella Versace alla Milano Fashion Week. Ci siamo fatti vestire da Versace a Bond Street, abbiamo preso un aereo privato e ci hanno portati lì. Siamo atterrati e ci hanno portati alla sfilata e alla fine ci hanno detto: vogliamo che conosciate Donatella“. Peccato che Donatella si aspettasse di incontrare una super band, sì, ma mica i Blue. E infatti l’incontro fu abbastanza glaciale: “Aveva invitato i Blur, non i Blue”. Ebbene, così è, ed è stata proprio Donatella ha confermarlo: “Un difetto di pronuncia… Volevo i Blur, sono arrivati i Blue. Quando li ho visti ho detto: nooo… Quando me li sono trovati davanti volevo morire. Non avevo il coraggio di dirlo. Io ho studiato lingue all’università, ma per imparare bene l’inglese devi abitare lì. Insomma, un difetto di pronuncia”. Donatella, we love you (anche perché avevi scelto da Dio, Damon e compagni).

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