Attualità

Lo Scaffale dei libri, la nostra rubrica settimanale: diamo i voti a L’anomalia, Il resto non conta, Inside Tangier

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

IL RESTO NON CONTA - 2/3

Prima di leggere Il resto non conta di François Garde (Corbaccio) associavo il nome di Gioacchino Murat principalmente a un vino. Proprio così. Il Murà, un Sauvignon blanc della cantina salentina Duca Carlo Guarini, a lui dedicato in seguito a una sua visita nel palazzo di famiglia a Lecce, quando era re di Napoli. Poi man mano, pagina dopo pagina, ho scoperto e amato prima il condottiero, poi il cavaliere, il marito, e, infine l’uomo. Un uomo fiero, affascinante, ammaliante, riflessivo e sorprendentemente umano. E ci è mancato poco (ma proprio pochissimo) che anche quell’episodio fosse narrato perché François Garde ci consegna un ritratto di Gioacchino Murat quanto più minuzioso possibile, in grado di rendere la complessità non solo del carattere ma anche del pensiero di un uomo dalle mille sfaccettature, romanzato il giusto. 300 pagine di avventura, storia, guerre, amori ma soprattutto di vita narrate con una scrittura semplicemente sublime. Magnetica. Travolgente. Coinvolgente. Di una precisione didascalica che ne fa la sceneggiatura di un film, già bell’e pronta. L’incipit in medias res potrebbe risultare un tantino ostico ma pazientate qualche pagina e inizierete a viaggiare nel tempo. Vi sembrerà quasi di tornare bambini, alle prese con una fiaba. È il 1815 e Murat sta tentando di riconquistare il trono di Napoli che ha perso dopo sei anni di regno. Si trova imprigionato nel castello di Pizzo calabro che oggi porta il suo nome, nell’attesa che Ferdinando I di Borbone decida le sue sorti. Proprio in quella cella angusta, con l’esistenza appesa a un filo, Gioacchino ripercorre tutta la sua vita in flashback ritmati, dall’incontro con un cavaliere quando era ancora solo un bimbo, figlio di un locandiere del Quercy, all’ascesa militare, prima come generale della Rivoluzione e in seguito maresciallo dell’Impero napoleonico e re di Napoli in una fase cruciale per le sorti dell’Italia. Il marito di Carolina Bonaparte, la sorella di Napoleone, padre di quattro figli, acutissimo stratega, ma soprattutto un uomo autentico, capisce che quelli sono i suoi ultimi giorni di vita e che non avrà il funerale sfarzoso che aveva immaginato. E si confessa senza filtri. Un romanzo storico appassionante come pochi, davvero. Voto (meritatissimo): 9,5.

IL RESTO NON CONTA - 2/3
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