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Tamara Ecclestone, svolta nelle indagini sul “furto del secolo”: “I suoi gioielli in oro fusi nel campo rom di Milano”

Sul furto in casa Ecclestone "la Bbc ci farà un documentario. Sono stato contattato da un giornalista pronto a venire a Milano" per scoprire i segreti di un moderno Lupin

di F. Q.

“Ha ammesso le sue responsabilità per due furti, ma lo ha fatto quando l’accusa ha derubricato il capo di imputazione riconoscendolo come semplice partecipe invece che di promotore”. A parlare è Angelo Pariani, il difensore di Alessandro Donati, 43 anni, milanese di nascita, famoso a Londra per essere l’autore di alcuni dei furti nelle case più ricche della capitale. Davanti all’Isleworth Crown Court ha ammesso di avere derubato valori, gioielli e denaro per un totale di “circa 25 milioni di euro“, dalle abitazioni di Tamara Ecclestone, figlia dell’ex-patron miliardario della Formula uno, e Vichai Srivaddhanaprabha, il proprietario del Leicester football club, successivamente scomparso in un incidente in elicottero. Arrestato in Italia su un mandato di cattura europeo nell’ottobre scorso ed estradato un mese dopo, davanti alla corte – con l’aiuto di un interprete “perché non parla inglese” – , l’uomo ha ammesso di essere lui il colpevole del furti del 10 e del 13 dicembre 2019. Oltre a lui è imputato anche il 44enne Alessandro Maltese e il processo sul “furto del secolo” a casa Ecclestone si avvia verso una conclusione: la sentenza è prevista a inizio giugno.

Intanto il bottino, valutato tra i 20 e i 50 milioni di euro (Tamara Ecclestone non ha infatti mai fornito l’elenco esatto dei gioielli e del denaro rubati) non è stato trovato. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, è probabile che i pezzi in oro siano stati “fusi in una delle ‘fabbriche’ esistenti nei campi rom del Nord Italia – si legge sul quotidiano -. Quello milanese di via Monte Bisbino, sul quale sia Donati sia Maltese hanno gravitato a lungo, come la prima persona arrestata da Scotland Yard, la 47enne romena Maria Mester, poi rilasciata perché la corte ha creduto alla sua difesa: quel gioiello che aveva addosso al momento della cattura, e appartenente a Tamara, era il regalo di un uomo (quale di preciso lei non l’aveva detto) incontrato come cliente, in quanto la donna sarebbe una escort a pagamento”.

Secondo quanto ricostruito durante le indagini, Donati, forzando una finestra, era riuscito – insieme a dei complici – a entrare nella residenza del proprietario del Leicester e ad aprire più cassaforti contenenti denaro (45mila sterline) e sette preziosi orologi Patek-Philippe. Tre giorni dopo il colpo nella villa di Tamara Ecclestone e del marito Jay Rutland. Qui la banda è riuscita ad aprire una sola cassaforte delle quattro presenti e a portar via gioielli, orologi e denaro contante per diversi milioni di sterline. “Il mio assistito ha ammesso le sue responsabilità, ma non di essere il capo della banda. La pena massima prevista è di otto anni che sconterà, in caso di eventuale condanna, in Italia: la corte d’appello di Milano nel concedere l’estradizione ha deciso che la condanna va scontata qui”. Sul furto in casa Ecclestone “la Bbc ci farà un documentario. Sono stato contattato da un giornalista pronto a venire a Milano” per scoprire i segreti di un moderno Lupin.

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