Per la seconda volta nella storia della Groenlandia gli ambientalisti hanno battuto i socialdemocratici, e lo hanno fatto battendosi contro l’apertura della miniera di Kvanefjeld, situata a sud della capitale Nuuk davanti le coste canadesi, che a febbraio aveva fatto cadere il governo. Il progetto riguardava una delle maggiori risorse mondiali di uranio e terre rare, due elementi chimici utilizzati per numerose applicazioni tecnologiche civili e militari. Il voto ha premiato i Verdi, che vi si opponevano sostenendo che autorizzare il gigantesco progetto di estrazione di terre rare e uranio avrebbe danneggiato l’ambiente incontaminato dell’isola.

Con il 36,6% dei voti, l’Inuit Ataqatigiit (IA), finora all’opposizione, ha battuto i socialdemocratici di Siumut che dominano la vita politica groenlandese dal 1979. È soltanto la seconda volta, dopo quella del 2009, che i verdi sconfiggono i socialdemocratici. Senza una maggioranza assoluta, lo scenario più probabile è ora che gli ambientalisti si alleino con uno o due piccoli partiti per formare una coalizione di governo. Il leader 34enne Mute Egede ha già annunciato che inizierà subito i colloqui con le altre formazioni. “La gente ha parlato”, ha scritto in un post su Facebook. “La vostra fiducia ci dà una grande responsabilità che ci sforzeremo di soddisfare”, ha aggiunto. Se sarà confermato capo del governo sarà il più giovane primo ministro al mondo, se pure di un territorio autonomo.

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