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Roby Facchinetti: “I Maneskin sono i nuovi Pooh ma devo fare alcune cose…”

Cosa mica facile, contando che si tratta del gruppo più longevo d'Italia con 80 milioni di dischi venduti. E Facchinetti, in una lunga intervista a Leggo, dà qualche consiglio alla band vincitrice di Sanremo 2021

di F. Q.

“Hanno tutti i numeri per farcela. Mi è sembrato che la qualità musicale, che nei particolari non si può certo giudicare da un ascolto televisivo ma dal vivo, sia più che buona. Hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che, diciamolo francamente, a quel genere lì non è certo abituato. Anche la teatralità del frontman, Damiano, gioca il suo ruolo ma una band è anzitutto gruppo, insieme, collettivo“. A parlare è Roby Facchinetti, e non ha dubbi sul fatto che i Maneskin possano essere i nuovi Pooh. Cosa mica facile, contando che si tratta del gruppo più longevo d’Italia con 80 milioni di dischi venduti. E Facchinetti, in una lunga intervista a Leggo, dà qualche consiglio ai Maneskin: “Sì, ma per avere una lunga carriera non basta essere bravi e fare belle canzoni… Uso una metafora: è come se, dopo la vittoria di Sanremo, i Maneskin, avessero passato un casello autostradale. Bene, adesso l’autostrada è tutta loro. Non devono farsi prendere dal brivido della velocità, mantenere la giusta andatura, ogni tanto fermarsi per fare benzina, prendere un caffè all’autogrill e rimettersi in marcia più caricati. Si chiama sapersi gestire”. Capito ragazzi?

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