Attualità

Sanremo 2021, chi è La Rappresentante di Lista, la “queer pop band” dell’etichetta di Mogol e Battisti

Dalle origini del loro nome, fino al palco dell'Ariston, passando per il regista Paolo Sorrentino e l'anatomia dei corpi. Tutto quello che c'è da sapere su La Rappresentante di Lista, la "queer pop band" di Sanremo 2021

di Paolo Aruffo

In gara a Sanremo 2021 con il brano “Amare”, La Rappresentante di Lista è la “queer pop band” dell’etichetta di Battisti e Mogol. “Queer pop”? Che significa? E soprattutto: da dove deriva il nome del gruppo? Andiamo con ordine. A rispondere alla prima domanda sono Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, le colonne portanti della band a cui si sono aggiunti in seguito altri musicisti. In un’intervistata rilasciata a La Repubblica, hanno dichiarato: “Non è più il tempo delle definizioni. Come nella sessualità sfumano i confini dei generi, così nella musica. […] Queer è un termine che abbiamo preso in prestito dai ragionamenti sull’identità sessuale. Prima che venisse acquisito da chi negli anni ’90 lottava per i diritti della comunità LGBT, queer era l’equivalente del nostro finocchio. Oggi queer è sinonimo di eccentrico, sui generis, strambo” . Ed effettivamente loro un po’ strambi lo sono, non tanto per il modo di vestirsi o di truccarsi che ormai, fortunatamente, non desta più scalpore, quanto per la musica. I loro brani sono intrisi di amore, libertà, politica, dolore, passione, atmosfere indie ma che indie non sono (sebbene si siano più volte esibiti a Radio 2 Indie Live) ma anche di scienza ed anatomia. “Abbiamo riflettuto su come le parti del nostro corpo possano essere delle entità indipendenti. Mi piace pensare anche quando scriviamo che se racconto di alcuni occhi che piangono, immagino proprio che questi occhi abbiano le loro braccia e le loro gambe”, ha detto Veronica, la voce della band, ai microfoni di Pinknoises. Il nome del gruppo invece nasce quando, per poter votare fuori sede al referendum abrogativo del 2011 in tema di energia nucleare, Veronica si iscrisse come rappresentante di lista di uno dei vari partiti politici, da lì lo spunto.

Non solo voce, non solo parole nelle loro canzoni ma anche tanta musica, melodie che si intrecciano in un frullatore di note che può non essere di immediata comprensione. Accendendo la radio magari non li ascolteremo sulle frequenze più diffuse o più “pop” come potrebbe dire qualcuno, ma poi li ritroviamo a Sanremo che è forse il luogo più iconicamente “pop” della nostra cultura musicale. La bellezza di non poterli classificare in un unico genere rende LRDL autentici e particolari e le loro scelte riflettono perfettamente la loro filosofia, apprezzata da molti, non solo da chi li segue o da chi va ai loro concerti ma anche da chi ci investe, come la casa discografica Numero Uno, fondata nel 1969 da Mogol, suo padre Mariano Rapetti e Alessandro Colombini cui si aggiungerà qualche anno dopo anche Lucio Battisti. Chiusa nel 1998, ora l’etichetta milanese è rinata e sta investendo su nuovi artisti, giovani ed originali come appunto LRDL. Dev’essere stato della stessa opinione anche Paolo Sorrentino, il regista napoletano pluripremiato che ha fortemente voluto che il brano de LRDL “Questo corpo” fosse incluso nella colonna sonora del quarto episodio della serie televisiva The New Pope.

La band, nata nel giugno 2011 quando Veronica e Dario si incontrarono in Sicilia durante le prove di uno spettacolo teatrale, negli anni è cresciuta e si è arricchita di diversi musicisti. Dal primo album, “(per la) Via di Casa” nel 2014 fino ad oggi, il gruppo ha pubblicato 4 album in studio ed 1 album dal vivo. Finalisti della XXV edizione del Festival Musicultura nel 2014, cinque anni dopo sono saliti sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma e nel 2020 su quello dell’Ariston, a fianco di Dardust e del cantante in gara Rancore sulle note di Luce (tramonti a nord est) con cui Elisa vinse Sanremo nel 2001 in un’edizione straordinaria con Giorgia al secondo posto sulle note di “Di sole e d’azzurro” e i Matia Bazar al terzo posto con “Questa nostra grande storia d’amore”. Questa volta invece la band salirà sul palco dell’Ariston in veste di big, con “Amare”, un brano che si inserisce perfettamente nel percorso musicale che il gruppo sta intraprendendo.

Sanremo 2021, chi è La Rappresentante di Lista, la “queer pop band” dell’etichetta di Mogol e Battisti
Precedente
Precedente

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.