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Valerio Massimo Manfredi, polizia indaga sull’intossicazione da monossido di carbonio: sequestrata la caldaia

Intanto dai rilievi dei Vigili del Fuoco è stata accertata la presenza di monossido di carbonio anche in altri appartamenti dello stabile di via Vascellari

di F. Q.

La Procura di Roma attende una prima informativa dalle forze dell’ordine per procedere alla formale apertura di un fascicolo di indagine su quanto accaduto giovedì 11 febbraio allo scrittore Valerio Massimo Manfredi, trovato privo di sensi nella sua abitazione in via dei Vascellari a Trastevere, a Roma, assieme alla scrittrice Antonella Prenner. I due sono attualmente ricoverati in terapia intensiva rispettivamente a Grosseto e al Policlinico Umberto I della Capitale. Al momento la pista più accreditata è quella della fuga di monossido di carbonio da una caldaia, probabilmente quella dell’appartamento attiguo a quello dello scrittore, ora sotto sequestro. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno sequestrato infatti, oltre alla casa dello scrittore, anche quella attigua, e sono in corso accertamenti. Sulla vicenda indagano anche gli investigatori del commissariato Trastevere.

Secondo quanto apprende l’Adnkronos, dai rilievi dei Vigili del Fuoco è stata accertata la presenza di monossido di carbonio anche in altri appartamenti dello stabile di via Vascellari. Gli inquirenti stanno lavorando per capire da dove sia fuoriuscita la perdita di gas nell’appartamento dove abita lo scrittore Valerio Massimo Manfredi: le tracce di monossido di carbonio riscontrate anche in altri appartamenti della via, fanno pensare che ci sia una perdita da qualche parte non ancora individuata.

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