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Chi sono i Lorenziani: aspettano la fine del mondo in un sotterraneo (con cucina), hanno un appuntamento al Polo Nord e non mettono la mascherina “perché ci pensa Dio”

Per loro Dio li proteggerà ovunque e comunque dalle malattie. “Chi indossa la mascherina non si fida di Dio. Si incontrano in grandi gruppi e, nonostante il coronavirus, non indossano le mascherine”, ha spiegato Canaris a Focus. “Pensano che se ti comporti in modo devoto e riverente, non ti succederà nulla. Solo un Lorenziano senza mascherina è un buon Lorenziano. Chi indossa la mascherina dimostra di non fidarsi di Dio”

di Davide Turrini

Niente mascherine perché Dio ci salverà. Secondo l’edizione tedesca di Focus esiste una comunità religiosa nel sud-est della Germania, proprio al confine con la Repubblica Ceca, che non adotta misure precauzionali anti-Covid per motivi meramente dottrinali. Si tratta dei Lorenziani (Lorenzianer), una setta millenarista di oltre 5mila persone suddivisa in circa una sessantina di comunità della Sassonia, attorno al tempio ufficiale della città di Eliasburg, nel distretto di Marterbuschel a Pockau-Lengefeld. Focus ha intervistato il massimo (e critico) esperto dei Lorenziani, tal Joseph Canaris, che da tempo segue segretamente il formarsi e il riprodursi dell’adesione alla comunità fondata tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento da Hermann Lorenz. Difficile riassumere in poche righe il credo dei Lorenziani. Intanto diciamo che la setta si auto dichiara l’unica che sopravvivrà all’imminente fine del mondo. Tutti i membri hanno zaini e provviste sempre pronte per la fuga possibile e non possiedono televisioni, radio o pc. Secondo Canaris esistono decine di templi di preghiera segreti che gli adepti raggiungono la notte una volta la mese, durante la quale seppelliscono ai quattro angoli di queste proprietà alcuni foglietti del 91 salmo della Bibbia avvolti nella stagnola, per proteggersi dal diavolo, che poi sono spesso il Papa e la Chiesa di Roma. Nel seminterrato del tempio di Eliasburg hanno allestito una cucina per oltre mille persone in cui si potrà attendere il giorno del giudizio. Quel giorno, secondo quanto affermato quasi cento anni fa da Hermann Lorenz, si dirigeranno al Polo Nord dove li attenderà un’astronave che li “rapirà” ricongiungendoli ai parenti defunti e a Lorenz stesso. Poi però è arrivato il Covid. E badate bene: i lorenziani mica sono dei negazionisti. Semplicemente per loro Dio li proteggerà ovunque e comunque dalle malattie. “Chi indossa la mascherina non si fida di Dio. Si incontrano in grandi gruppi e, nonostante il coronavirus, non indossano le mascherine”, ha spiegato Canaris a Focus. “Pensano che se ti comporti in modo devoto e riverente, non ti succederà nulla. Solo un Lorenziano senza mascherina è un buon Lorenziano. Chi indossa la mascherina dimostra di non fidarsi di Dio”. Insomma i membri della setta si incontrano regolarmente senza nemmeno un minimo distanziamento. “Lo scorso ottobre i membri anziani della setta sono stati prelevati da case di riposo e portati alla celebrazione del centesimo anniversario della comunità, dove vi hanno preso parte senza mascherina” ha ricordato Canaris citando il caso del paese di Gornau dove gli anziani lorenziani stati prelevati da casa, portati alla funzione e riaccompagnati, provocando un piccolo focolaio. Focus segnala, senza però avere un legame diretto con i comportamenti dei lorenziani, che il contagio da Coronavirus nel distretto dell’Erzgebirgskreis è schizzato alle stelle tra ottobre e dicembre 2020 con un’incidenza settimanale di oltre 600 nuove infezioni ogni 100.000 abitanti. Interessante comunque la descrizione che Canaris fa nel suo libro – La setta dei lorenziani – su come la comunità sia nata e venga tollerata dai governanti locali e nazionali. “I Lorenziani sono formati da grandi famiglie allargate e non hanno bisogno di nessuno. Si sono infiltrati in questa regione inosservati, in tutte le aree con migliaia di loro membri. Qui formano una specie di mafia nazionale di destra. Lo stato e le sue autorità guardano dall’altra parte perché anche i membri di questa setta lavorano lì senza essere riconosciuti”.

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