La casa farmaceutica statunitense Pfizer si attende per quest’anno 15 miliardi di dollari (12,4 miliardi di euro) di ricavi aggiuntivi, grazie alle vendite del vaccino sviluppato con la tedesca BioNtech. E’ la prima volta che il gruppo diffonde stime sui benefici finanziari legati al medicinale anti Covid, il primo a ricevere l’approvazione delle agenzie per il farmaco. La valutazione di Pfizer è prudenziale, la casa farmaceutica afferma infatti che gli introiti potrebbero aumentare ulteriormente se verranno siglati nuovi accordi di vendita. La valutazione dei ricavi è fatta ipotizzando una divisione 50/50 con BioNtech. Pfizer ipotizza di vendere nel 2021 circa 2 miliardi di dosi.

Mentre Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno scelto di rinunciare ai profitti del vaccino nel corso della pandemia Pfizer e Moderna hanno preso la strada opposta. Questo spiega anche la differenza di costo. Il vaccino Pfizer costa 19 dollari a dose, quello Moderna 25 dollari. I vaccini Astrazeneca vengono invece venduti a circa 4 dollari. Eppure, soprattutto nella prima fase dello sviluppo, quella più rischiosa, sia Moderna che Pfizer e BioNtech hanno ricevuto ingenti finanziamenti pubblici. Oltre due miliardi di euro per Moderna e circa mezzo miliardo di euro per Pfizer/BioNtech. Solo in un secondo momento, quando i profitti erano ormai assicurati, hanno iniziato a muoversi anche i capitali privati. L’entità dei proventi garanti dal vaccino spiega, se mai ve ne fosse bisogno, la ritrosia di fronte all’ipotesi di rendere i brevetti liberamente accessibili per accelerare la produzione e facilitare la somministrazione anche nei paesi più poveri.

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