Attualità

Michele Guardì in esclusiva per FQMagazine: “Così ho scoperto Mara Carfagna. Volpe-Magalli? Ho fatto un passo un indietro. Frizzi è stato come un figlio per me”

Uno dei 'papà' del piccolo schermo si è raccontato senza filtri e senza sottrarsi ad alcuna domanda. Dalla tv alla politica, fino alla pensione, è pronto ad andarci? "Io non andrò mai in pensione, casomai in un grande albergo"

di Giuseppe Candela

Ha visto passare una ventina di direttori generali, una quantità di governi che neanche si possono contare. Guardì è sempre al suo posto. Lo ammetta lei è un uomo di grande potere.”I direttori generali per essere precisi sono 19. Il potere mi proviene dal fatto che ho sempre azzeccato i programmi che facevo, le assicuro che se li avessi sbagliati mi avrebbero detto di tornare a fare l’avvocato.” Tra pochi mesi Salini lascerà la Rai, potrebbe essere il suo turno. “E’ una cosa che sento dire spesso anche a Baudo e Costanzo. Ci sono mestieri che sono diversi, io so fare l’autore e il regista, il direttore generale è un altro lavoro. Io non ho il talento del direttore generale.” Regista, autore, ideatore dei titoli di maggior successo: uno dei papà del piccolo schermo. “Un giornalista de L’Espresso mi diceva che non era divertente fare interviste con me perché non parlavo male di nessuno. Io amo parlare bene, al massimo su quello che non mi piace taccio”, dice Michele Guardì dopo quaranta minuti trascorsi insieme in cui non si è sottratto a nessuna domanda.

Guardì, come sta la tv oggi?
“Come l’Italia, un momento di difficoltà. La televisione è da sempre lo specchio del nostro paese, rappresenta quello che sta succedendo nella vita. I Fatti Vostri rappresenta la piazza, nella piazza ci sono le gioie, i dolori, attraverso il jukebox passano le canzoni del momento, attraverso i giornali passa l’attualità.”

I Fatti vostri in onda da più di 30 anni, per alcuni simbolo di una tv provinciale.
“Io mi vanto di essere un provinciale, la provincia è quella che spiega nel dettaglio le singole identità. Quando sono arrivato a Roma avendo frequentato molto da vicino l’arciprete e il segretario del partito del mio paese, io vedevo nelle massime autorità, dal Papa ai leader di partito, le identità ingrandite di quei personaggi. Andreotti venne da presidente del Consiglio ai Fatti Vostri: ‘Vedo con piacere che lei non ha nei miei confronti l’arroganza di quelli che non mi amano e nemmeno la sottomissione imbarazzante di quelli che mi temono’.”

Aldo Grasso dice che lei fa una bruttissima tv e che ha involgarito il servizio pubblico. “Sta sempre con chi vince, cadendo sempre in piedi”.
“Io non entro in confronto con Aldo Grasso che ha una amarezza esistenziale, esprime dei giudizi personali. Non mi interessa quello che dice, a me interessa fare una televisione che rispetti le famiglie. La critica può dire quello che vuole ma io voglio raggiungere le madri di famiglia, i figli, voglio parlare al cuore della gente. Se questo a qualche critico non piace mi dispiace per il critico ma mi fa piacere per me.”

Com’è lavorare da mesi con una pandemia in corso?
“Già portare fisicamente gli ospiti in studio è una vera impresa, devo dire che Giovanna Flora e Rory Zamponi sono le colonne portanti di un programma che quotidianamente ottiene risultati a lei noti (sopra l’8%, ndr). Io provo tantissimo ma la macchina è così oleata che si può andare in onda così in diretta, so immaginare quello che avverrà. È come guidare una macchina che conosci perfettamente ma se non c’è una squadra forte la macchina non cammina.”

Magalli bravo e ironico, vero punto fermo della trasmissione.
“Magalli è superstite di un mondo che si sta perdendo. Davanti alla telecamera è bravo come pochi, lo avvisi due minuti prima di una nota e lui gestisce tutto con autorevolezza.”

Con Samantha Togni va d’accordo?
“Basta guardare, certo che va d’accordo.”

Adriana Volpe è alle prese con il flop di Ogni Mattina su Tv8. Lo ha visto?
“Sinceramente non vedo il programma e non so come si svolga, se debbo dirle mi dispiace che non le stia andando un po’ meglio perché mi affeziono alle persone con le quali lavoro. Spero sempre che vada bene per tutti.”

La lite con Magalli va avanti mediaticamente da anni. Lei che è capace di unire mondi non è riuscito a far scattare la pace?
“Quando si mettono in mezzo dei lati caratteriali è complicato. Io ho fatto l’avvocato, so che al di là di ogni logica c’è un istinto e un’identità che è difficile piegare persino alla logica. È per questo che io in questa vicenda sono stato sempre, pubblicamente in particolare, un passo indietro. Entrare in quelle logiche personali che mi sfuggono francamente mi addolorava e mi faceva sentire fuori posto.”

Ha accolto Salvo Sottile ai Fatti Vostri dopo l’esclusione da Rai3, ne ha parlato con Di Mare?
“No, perché avrei dovuto parlarne? Sapevo che non stava lavorando, ne ho parlato con il direttore di Rai2. Lo stimo molto, mi piaceva quello che faceva e lo abbiamo preso.”

Timperi dopo l’esperienza poco fortunata a La Vita in Diretta è tornato a casa. Dicono che i rapporti tra lui e Monica Setta siano inesistenti.
“Lei deve sapere che quando si lavora in coppia si stabilisce un rapporto in cui inizialmente possono esserci delle piccole frizioni. Marcello Marchesi diceva sempre che il problema non è mai scrivere una bellissima scenetta, è riuscire mettere d’accordo quelli che la devono interpretare.”

Frizioni che rientrano.
“Ma sì, non direi frizioni, punti di vista. Neanche a me arrivano completamente, ne sento parlare come lei. Non mi sono mai trovato a dover risolvere tra loro una controversia.”

I suoi inizi tra cabaret e una laurea in legge.
“Alle medie recitavo San Tarcisio, cresciuto a pane e teatro. I miei genitori volevano il famoso pezzo di carta e avevano ragione. Dopo il concorso ho cominciato a frequentare uno studio legale, facevo il piccolo avvocato per conto mio. Contemporaneamente già da studente facevo gli spettacoli di varietà, il presentatore, l’autore e aprii un cabaret insieme a mio cugino Enzo Di Pisa ad Agrigento. Ci fu un certo interesse dalla Rai Sicilia che ci mise in contatto con Duccio Musumeci, con lui facemmo programmi, Pippo Baudo era suo amico. Pippo ci propose il programma Secondo Voi dedicato alla lotteria di Capodanno, c’erano altri debuttanti: Fioretta Mari, Tullio Solenghi e Beppe Grillo che aveva trovato in un cabaret di Genova.”

Poco dopo l’incontro con Antonello Falqui.
“Pino Caruso era tra gli ospiti, stava preparando un programma con Antonello Falqui, ci mise in contatto con lui e nacque una bellissima collaborazione.”

Quando ha capito che questo poteva essere davvero il suo lavoro?
“L’ho sempre pensato, da quando ho iniziato a fare la radio a Palermo. Ho sempre detto che era la mia strada con una determinazione a limite della logica. Mi misi in viaggio per Roma con la Bmw grigia di seconda mano, sopra nel portabagagli una cassa di legno con i vestiti miei, di mia moglie e del bambino. Sapevo che partivo per una nuova avventura, un lavoro che avrei continuato a fare. Ero ottusamente determinato.”

Scommettiamo che con Frizzi e Carlucci divenne un vero fenomeno.
“Mi divertiva l’idea, conobbi il format tedesco alla Rosa d’Oro. In uno stand c’era gente che rideva e si divertiva, pensai che riadattandolo poteva diventare una bella prima serata. Costava 60 milioni, i dirigenti non erano convinti. Dissi a mia moglie, il mio angelo custode, che avrei comprato i diritti con dei soldi che avevo in banca e altri li avrei trovati facendo un prestito. Proposi il programma l’anno successivo a Salvi e Maffucci, fu un boom clamoroso. Alla prima battemmo la Corrida, dopo gli ascolti Frizzi chiamò Corrado scusandosi, quasi dispiaciuto.”

Portò Frizzi in prima serata su Rai1 a soli 30 anni alla conduzione di Europa Europa. Oggi sarebbe inimmaginabile.
“Ci fosse un altro Frizzi sarebbe immaginabile. Fabrizio è stato come un figlio che ho portato per mano, grazie a lui ho avuto il successo che ho avuto, faccio delle bellissime macchine ma senza un bravo pilota non camminano. Ricordo di lui la sua umanità reale, la sua sincerità e semplicità. Quando venne a fare I Fatti Vostri stava fino a tardi la sera in redazione a riguardarsi i copioni, a studiare i personaggi. Una gran bella persona e gran professionista.”

Nei giorni scorsi Amadeus in un’intervista l’ha ringraziata per averlo aiutato in un momento difficile della sua carriera.
“Amadeus non stava lavorando dopo una complicata esperienza a Mediaset, io l’ho preso perché era bravo. Siamo stati felicissimamente insieme sette anni, mai un problema, mai una discussione. Sempre col sorriso, un grande professionista. Lavorare con Amadeus è stata una delle gioie della mia vita.”

Dicono che lei ha un caratteraccio.
“È vero, pretendo da me il massimo e lo pretendo dagli altri. Il lavoro per me è una missione, per caratteraccio intendo questo e non sono indulgente. Poi girate le spalle quando le cose non funzionano qualcuno dice: ‘Qui ci vorrebbe Guardì’.”

In una vecchia intervista disse: “Cinque minuti prima di andare in onda Giletti svenne. Si è sentito sopraffatto da me e non ha retto. Non mi è nemmeno dispiaciuto”. Sadico.
“Non l’avrò detta così, intendevo che capivo che potevo determinare lo scompenso ma pretendevo delle cose, non volevo farlo svenire. Se lei oggi parla con Giletti le dirà, come dice a molti, che mi ringrazia.”

Marano da direttore di Rai2 voleva chiudere i suoi programmi. Ora ha lasciato l’azienda, avete fatto pace?
“Marano quando mi ha incontrato la prima volta mi ha detto: ‘Io sono qui perché voglio far fuori il suo programma’. E io gli ho detto: ‘Proverò a dimostrarle che sbaglia’. Dopo tre anni siamo diventati amici e ha detto: ‘Per capire come muoversi in Rai parlate con Guardì’. Io posso capire che chi arriva può aver voglia di cambiare, loro difendono quello che hanno in testa e io il mio lavoro. Alla lunga l’ho avuta vinta io, non perché sono prepotente ma perché i fatti dicono che, piaccia o meno ai critici, questo tipo di televisione è quella che la gente vuole.”

Freccero ha chiuso Mezzogiorno in Famiglia, gli ascolti in quella fascia sono crollati. Ammetta che ha goduto.
“Io non godo mai delle disgrazie altrui, mi compiaccio quando posso dei miei successi. Anche Freccero quando se ne è andato mi ha spiegato che era solo una questione di budget. Non entro nella logica del direttore, io non sono il padrone della Rai ma ha sbagliato clamorosamente.”

Le piacerebbe riaccendere quella fascia?
“Ho apprezzato il piacere del riposo il sabato e la domenica, al momento me la sto godendo e sinceramente non mi dispiace.”

Con Ludovico Di Meo come va?
“Siamo amici, quando facevo Unomattina lui era collaboratore ai testi. Mi ha chiesto delle cose che ho assecondato in parte, lavoriamo bene insieme. Io non ho mai avuto scontri con i direttori di rete, tranne Freccero. Aveva delle cose anche isteriche in testa. Dal suo punto di vista aveva ragione, le ragioni degli altri nella nostra società non si sentono ed è un errore clamoroso perché esistono.”

Quante segnalazioni e raccomandazioni riceve?
“Oggi quasi zero perché si è scoperto che non sono particolarmente sensibile alle segnalazioni. Ne ricevevo molte quando facevo i varietà del sabato sera, c’era sempre qualcuno che aveva una brava ballerina o una soubrette da lanciare. Quando le provinavo e non erano in grado dimostravo che era inutile la segnalazione.”

Miriam Leone da Unomattina in famiglia ad attrice apprezzata. La sente ancora?
“Sinceramente no, la apprezzo molto. Ha avuto la forza di lasciare il certo per l’incerto. Ha avuto uno straordinario successo, un coraggio che è stato ripagato. Io l’avevo conosciuta a Unomattina Estate, ero ospite per parlare di Bramieri, mentre parlavo mi interrompeva continuamente, mostrò carattere. Le dissi l’anno prossimo lavorerai con me.”

Ha creato Unomattina, ha lavorato a Domenica In, ha curato i grandi show del sabato sera. Nel suo curriculum manca Sanremo.
“Un direttore che ora non c’è più anni fa mi aveva chiesto di fare Sanremo, ero al massimo di successo. Lavorai al progetto, alla prima riunione mi disse: “Ho già i nomi delle presentatrici, ci devono essere per forza”. Finsi di aver dimenticato la cartella e andai via.”

Ha lavorato con Barbara D’Urso, le piace questa sua evoluzione a Mediaset?
“Io amo ricordare come lavoravamo insieme, adesso lei ha questa sua cifra che non critico ma non sposo. Anche in quello è bravissima.”

Mara Carfagna da conduttrice di Piazza Grande a Ministro, perché la scelse?
“L’avevo notata a Miss Italia, avevo sentito una sua intervista. Ero lì in giuria, avevo accettato perché c’era come presidente Mike Bongiorno. Le chiesi se voleva fare la partecipante a Domenica In e da lì è iniziato il nostro rapporto di collaborazione.”

Ora è un politico di spicco del centrodestra.
“È stata abilissima, è entrata lentamente in silenzio, ha studiato. Credo abbia sofferto anche molto ma oggi ha una sua visibilità apprezzabile.”

È stato consigliere comunale in quota Dc, fanfaniano. Oggi che ha rapporto ha con la politica?
“Sono un democristiano non pentito, siccome la Democrazia Cristiana non c’è più adesso voto puntando sulle persone.”

Stefania Orlando al Grande Fratello Vip sta riscuotendo parecchi consensi. Lei la segue?
“Sinceramente no ma leggo con piacere, vedo che sta andando bene e mi compiaccio.”

È sempre molto devoto a San Calogero?
“Mentre parlo con lei ho due statue di San Calogero davanti a me. È un momento dello spirito, ricordo quando andavo a trovare Andrea Camilleri a casa sua, lui era notoriamente ateo ma nella sua stanzetta aveva la statua di San Calogero. “A me San Calogero mi piace assai, non te lo so spiegare”, mi diceva. Vale anche per me.”

A giugno compie 78 anni, da 50 la tv è nella sua vita. La pensione può attendere?
“Io non andrò mai in pensione, casomai in un grande albergo”.

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