L’intenzione era già stata annunciata in campagna elettorale e ora, secondo quanto scrive Politico, arriva la conferma anche sulla tempistica. Il presidente eletto Joe Biden, nel suo primo giorno alla Casa Bianca, firmerà un ordine esecutivo per fermare le esecuzioni federali, ripristinate da Donald Trump a giugno dopo una pausa di 17 anni. E anche il partito democratico nei giorni scorsi ha presentato una proposta di legge per abolire la pena di morte per reati federali. Il suo ripristino ha determinato l’esecuzione di 13 persone durante l’amministrazione Trump. Gli ultimi due detenuti uccisi – Dustin Higgs, afroamericano di 48 anni, e Cory Johnson, 52 anni – erano entrambi malati di Covid. Prima di loro è stata giustiziata Lisa Montgomery, la prima donna ad essere messa a morte in 70 anni. Tutti e tre erano detenuti nel carcere di Terre Haute, Indiana.

L’ultimo detenuto federale ucciso dall’iniezione letale Higgs era stato condannato a morte per l’uccisione di tre donne nel 1996 in Maryland ed è deceduto all’1:23 di sabato ore locale (le 7:23 in Italia). La Corte suprema americana ha dato il via libera all’esecuzione, bocciando così la decisione di un tribunale che ne aveva ordinato la sospensione poiché Higgs era malato di Covid e con i suoi polmoni danneggiati dal virus avrebbe probabilmente sofferto in modo eccessivo al momento dell’esecuzione. Stessa cosa che era successa anche nel caso di Johnson. Higgs, condannato a morte nel 1996 per il rapimento e l’uccisione di tre donne nel 1996 in Maryland, è stato dichiarato morto all’una e 23 minuti della notte tra venerdì e sabato. Nel corso degli anni passati in isolamento si era pentito, pur negando di essere stato lui a uccidere le tre donne, ma i suoi complici. Era inoltre considerato un detenuto modello, ma anche questo non è bastato a salvargli la vita.

Era da 37 anni che il numero delle iniezioni letali in America non era così basso, dato che getta ancor più ombre sulla mossa in controtendenza dell’amministrazione Trump. Il calo delle esecuzioni è legato in parte all’emergenza Covid, ma è altrettanto vero che già prima della pandemia il 2020 si avviava ad essere il sesto anno consecutivo a registrare una diminuzione dell’attività del boia. Con un numero sempre maggiore di americani contrari alla pena capitale: il 43%, secondo l’ultimo sondaggio Gallup che risale allo scorso ottobre.

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