Un caso alla The Terminal aggiornato al tempo del Covid19. Il protagonista si chiama Aditya Singh, ha 36 anni e ha vissuto per tre mesi in una zona sicura dell’aeroporto internazionale di Chicago perché troppo spaventato per volare a causa del virus. La notizia è riportata dalla BBC in quanto Singh è stato scoperto e arrestato dopo quasi 90 giorni di auto isolamento dalle autorità aeroportuali.
In pratica il 19 ottobre 2020 Singh era giunto all’aeroporto internazionale O’Hare con un volo da Los Angeles. Successivamente avrebbe assunto l’identità di un’inserviente, usando un badge, il cui smarrimento era stato denunciato proprio ad ottobre. Durante i tre mesi l’uomo avrebbe mangiato e bevuto grazie all’aiuto delle donazioni degli altri casuali passeggeri. Secondo la procuratrice di Stato, Kathlenn Hagerty, l’uomo era “spaventato all’idea di tornare a casa a causa del Covid”. Non è chiaro che cosa ci facesse l’uomo a Chicago, ma intanto è stato accusato di violazione di un’area riservata di un aeroporto e di furto. Il giudice Ortiz, competente del caso, ha affermato, secondo il Chicago Tribune: “La corte trova questi fatti e circostanze abbastanza scioccanti per il presunto periodo di tempo in cui ciò si è verificato”.
Anche se il Dipartimento dell’Aviazione di Chicago, che supervisiona gli aeroporti della città, ha dichiarato in un comunicato: “Anche se questo incidente rimane sotto inchiesta, siamo stati in grado di stabilire che questo signore non ha rappresentato un rischio per la sicurezza dell’aeroporto o del pubblico in viaggio”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez