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Gianna Nannini attaccata per il suo ultimo video, la cantante ribadisce: “Non volevamo offendere”. Poi le scuse a Domenica In

La cantante è tornata sull'argomento al centro delle polemiche qualche giorno fa. In un lungo post ha spiegato la sua posizione e quella del regista Luca Lumaca. Poi è intervenuta nel salotto di Mara Venier

di F. Q.
Gianna Nannini dopo le polemiche in seguito al videoclip della sua canzone L’aria sta finendo, torna nuovamente a parlare del video e lo fa prima con un messaggio su Instagram e poi in diretta a Domenica In.

“Io e il regista Luca Lumaca vogliamo condividere con voi delle riflessioni sul video “L’aria sta finendo” – ha scritto la cantante su Instagram – Grazie a chi capirà che non era nelle nostre intenzioni offendere nessuno”. Il video, ribadisce la Nannini “non istiga alla violenza ma semmai la condanna” così come “condanna lo spreco delle risorse naturali e l’inquinamento o la mercificazione del corpo femminile o l’ingerenza dei mass media nell’opinione pubblica o semplicemente la guerra. Andrebbe visto per intero e non giudicato da un fotogramma”.

La clip infatti aveva scatenato in particolare le critiche del sindacato di polizia Fsp, rimasto colpito e offeso dalla rappresentazione degli agenti, raffigurati come maiali. Il motivo, in realtà, è collegato al caso di George Floyd, ma l’immagine ha comunque indignato la Polizia. “Non c’era nessuna intenzione di offendere le forze dell’ordine, ma solo di raffigurare l’abuso di potere in un elenco di orrori contemporanei della nostra società – rimarca la cantante – Atti brutali e feroci verso persone inermi che semplicemente tutti dovrebbero criticare”.

“L’allegoria del poliziotto con la faccia da maiale non è certamente inedita e riprende alcuni classici della cultura del novecento, da ‘La fattoria degli animali’ di George Orwell al commissario Winchester dei Simpson, passando per i testi beat degli anni 60, non credevo che creasse ancora scalpore…Oltretutto perché è simbolo non tanto delle forze dell’ordine ma del potere politico repressivo in sé”, conclude la Nannini nel post.

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Nel salotto di Mara Venier, la cantante è poi tornata sull’argomento. “Mi scuso, mi dispiace che sia stato travisato”, ha detto parlando con la conduttrice, ma dicendosi comunque meravigliata che il video, uscito un mese e mezzo fa, “abbia creato adesso questo putiferio“. Nessuna intenzione di offendere, specifica ancora, sostenendo che il video “va visto nel suo insieme”. Quindi la Nannini ha precisato: “Devo essere molto chiara su una cosa: nessuno ha disegnato uniformi della polizia italiana, le uniformi sono state disegnate su scene reali, dove ci sono riferimenti ad ‘Arancia meccanica’, alla ‘Fattoria degli animali’ di Orwell, a delle cose già uscite”. Per poi concludere: “Ho amici che fanno questo lavoro e a cui voglio bene. Nessuno voleva parlare male della polizia”.

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