Undici giorni all’insediamento di Joe Biden. Undici giorni carichi di tensione perché, dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, il timore di analisti ed esperti di sicurezza è che anche il 20 gennaio possano verificarsi scontri, caos, violenze. L’account di Twitter di Donald Trump è stato definitivamente sospeso, ma sul sito di microblogging è trend l’hashtag #WeAreTrump. E continua il flusso di parole sui social dei suoi sostenitori che con toni violenti sembrano incitare ulteriori riots. “Stiamo vedendo nelle chat dei suprematisti, degli estremisti di destra, che si sentono incoraggiati in questo momento”, ha detto alla Cnn Jonathan Greenblatt, Ceo della Lega Anti-Diffamazone, aggiungendo che “temiamo che questa violenza possa peggiorare invece che migliorare”. La Cnn cita quindi un post apparso il giorno dopo il Congresso su thedonald.win, un forum online pro-Trump, dove si legge che “Trump presterà giuramento per un secondo mandato il 20 gennaio!!”. E ancora: “Non dobbiamo lasciare che i comunisti vincano. Anche se dobbiamo bruciare Washington completamente. Domani riprendiamo Washington e riprendiamo il nostro paese!!”.
Di qui, le preoccupazioni per la sicurezza della cerimonia di insediamento. John Scott-Railton, ricercatore senior presso Citizen Lab (un gruppo dell’Università di Toronto che monitora la cybersecurity), si è detto “terribilmente preoccupato” per l’insediamento. “Mentre la maggior parte di chi ha assistito a quello che è successo al Campidoglio ne è rimasto sbalordito, in certi ambienti di destra quello che è accaduto è stato visto come un successo”, ha detto alla Cnn.
Advance Democracy, Inc. ha evidenziato come nei sei giorni precedenti all’assalto al Congresso almeno 1.480 post da account non correlati a QAnon facevano riferimento all’evento e contenevano termini violenti. Comprese dichiarazioni come “la guerra inizia oggi”. Avvertimenti sono stati lanciati da diverse organizzazioni che monitorano l’estremismo online. Il 4 gennaio Adl ha pubblicato un post in cui descriveva le minacce di violenza in vista della riunione del Congresso, segnalando gli appelli a “fare irruzione nel Campidoglio”. Gli esperti di sicurezza si sono anche detti perplessi dalla risposta delle forze dell’ordine. “Ciò che è sorprendente è perché il controllato è stato molto meno aggressivo”, ha affermato Jonathan Wood, direttore dell’analisi del rischio globale per Control Risks a Londra. “Molti analisti della sicurezza sono rimasti sorpresi dalla mancanza di sicurezza e dalla mancanza di una solida risposta della sicurezza“, ha aggiunto.
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