L’annuncio della morte dato sui social, con un ritardo di due mesi, senza spiegare le cause. Si tratta del decesso del rapper MF Doom, nome d’arte di Daniel Dumile, morto lo scorso 31 ottobre a 49 anni. Solo a due mesi esatti dal decesso, la moglie Jasmine ha dato la notizia su Instagram e Facebook l’ultimo giorno del 2020, giovedì 31 dicembre, senza tuttavia spiegare il luogo e le cause della morte. Nessuna spiegazione neppure sul perché la sua scomparsa sia stata annunciata con due mesi di ritardo. Nel post la moglie ha reso omaggio al “miglior marito, padre, insegnante, studente, socio in affari, amante e amico che potessi chiedere”. Un portavoce di Rhymesayers, la casa discografica di Fm Doom, ha confermato la morte del rapper senza aggiungere altri dettagli.

Danuel Dumile era nato a Londra il 9 gennaio 1971. La madre era originaria di Trinidad e il padre dello Zimbabwe, ma lui era cresciuto a New York, dove si era trasferito da bambino con la famiglia. A Long Island iniziò da teenager nel 1998 a esibirsi nel gruppo hip hop ‘Kmd’. Figura centrale della scena alternativa hip-hop, MF Doom ha incarnato il ruolo del ‘super-cattivo’ del genere rap, esibendosi sempre con il volto mascherato per nascondere il suo aspetto. Riguardo a questa decisione, aveva detto in un’intervista nel 2009 di voler salire sul palco “senza che la gente pensi le cose che solitamente pensa”.

La sua identità era ispirata al fumetto della Marvel ‘Doctor Doom’. Durante la sua carriera Dumile ha usato anche altri nomi d’arte, come Zev Love X, King Geedorah, Metal Fingers e Viktor Vaughn. Con lo pseudonimo di Viktor Vaughn – un altro dei personaggi contenuti nel fumetto ‘Doctor Doom’, il cui vero nome è Victor von Doom – ha pubblicato due album, dal titolo “Vaudeville Villain” e “Venomous Villain”. Era considerato da molti amanti dell’hip hop uno dei produttori più prolifici e innovativi in circolazione. Le collaborazioni con Madlib hanno dato vita al duo Madvillain, con cui ha ottenuto anche il primo grande successo commerciale con l’album “Madvillainy” nel 2004.

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