Il nuovo anno potrebbe iniziare senza più un posto di lavoro per più di settanta lavoratori dell’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Dopo oltre dieci anni di precariato scadrà infatti il prossimo 31 dicembre la proroga del contratto. Si tratta di personale amministrativo che un emendamento di Liberi e Uguali alla legge di bilancio, sostenuto anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, avrebbe dovuto finalmente stabilizzare. L’emendamento è stato però bocciato dalla Funzione Pubblica perché i precari di Agenas non possono rientrare nella cosiddetta ‘Legge Madia’, che ne garantirebbe il salvataggio.

La situazione è drammatica” commenta Francesco Raparelli, coordinatore nazionale Clap (Camere del Lavoro Autonomo e Precario) in presidio insieme alle sigle sindacali confederali di fronte al ministero della Salute. “Rischiano di rimanere senza lavoro nonostante forniscano da anni assistenza e consulenza tecnica al Ministero della Salute”. In circa 40 precari si sono ritrovati sotto la sede del ministero per il quarto presidio dall’inizio della vertenza. Ma qui c’è l’ennesima beffa: sono solo poco più della metà dei lavoratori a rischio, perchè parte di loro è stata chiamata a colloquio dall’Agenzia proprio oggi per una selezione per titoli ed esami che prevede altri contratti di collaborazione a tempo. Molti però non accettano più “promesse”, ma vogliono qualcosa di “concreto”.

Articolo Successivo

Reddito di cittadinanza, con il Covid è boom di famiglie beneficiarie nelle grandi città: a Milano e Roma +36% rispetto a un anno fa

next