Nessun modello può rappresentare meglio il futuro prossimo del nascente gruppo Stellantis quanto Peugeot 3008. La seconda generazione arriva nel 2016, diventa un successo da oltre 800.000 esemplari venduti, ma attorno a questo modello la francese Psa consolida una collaborazione con Opel che porta al debutto della tedesca Grandland X nel 2017, anticipando di pochi mesi l’acquisizione dell’azienda di Rüsselsheim da parte di quella di Parigi.

Peugeot 3008 e la sua vocazione da sport utility medio diventano il banco di prova del metodo Carlos Tavares, numero uno di una Psa che riesce ad amministrare la convivenza di molti marchi puntando su una connotazione specifica nel design accompagnata da una sinergia industriale molto spinta sui pianali modulari, le uniche basi meccaniche in grado di sostenere la realizzazione non di una singola vettura, ma di intere famiglie di veicoli.

Peugeot 3008 mette a miglior frutto possibile il pianale EMP2, e intelligentemente affronta il 2021 con un look ancora più personale, grintoso in uno stile Peugeot che lascia spazio alla futura coesistenza con modelli derivati a marchio Jeep, e soprattutto Alfa Romeo, con la Tonale. Da questa vettura poi è transitato verso l’intera gamma Stellantis un contenuto determinante come la motorizzazione ibrida ricaricabile, nelle sue due varianti a trazione anteriore o integrale, cioè quella dai toni più sportivi che abbiamo scelto di provare per una questione prestazioni e di immagine industriale. Se Carlos Tavares può riuscire a costruire una famiglia di marchi distinti come gemelli diversi, sia chiaro che è possibile per gli investimenti massicci e razionali fatti sull’elettrificazione. Aggiungendo coraggio estetico e gusto automobilistico, ci ritroviamo con una strategia che per il pubblico non è solo interessante capire, ma anche divertente da guidare.

L’auto qualsiasi non ha un futuro, sembra questo il messaggio neppure troppo velato di nuova 3008, con un frontale che manda in pensione la classica cornice attorno alla griglia e punta su un motivo scacchiera in tre dimensioni che si estende fino ai fari anteriori, mentre quelli posteriori sono stati aggiornati con tecnologia Full Lled e disegno a 3 artigli.

In 4.447 mm di lunghezza per 1.841 di larghezza e 1.623 di altezza, poi, c’è tutta l’idea di sportività tecnologica Peugeot, un equilibrio tra spigoli forti e linee nette che salendo a bordo incontra anche quel marchio di fabbrica che è l’i-Cockpit. Sbagliato considerarlo solo un sistema multimediale, perché piuttosto si tratta di una impostazione di guida con volante a due razze di dimensioni molto ridotte abbinato ad un display da 12,3 pollici che sostituisce gli strumenti e ora ad un nuovo touch screen centrale da 10 pollici sulla plancia. Lo sviluppo di grafiche, animazioni e funzioni racconta di un lavoro molto lungo alla ricerca di una personalità forte, che non manca neppure nel disegno della plancia, con ottimi rivestimenti ma anche un tunnel centrale piuttosto ingombrante e molte sovrapposizioni di elementi estetici che rendono il tutto ricercato, ma a volte anche ridondante.

Pretese rispettate sulla posizione di guida, confortevole e con un grande percezione degli ingombri frontali e laterali, mentre la visibilità posteriore limitata è una caratteristica di un modello da lunotto piccolo e spiovente, risolta comunque dalla retrocamera con grandangolo.

Ovunque si ragioni, Peugeot 3008 fa una questione di livello tecnologico più alto come passaporto rispetto alla concorrenza interna ed esterna, tendenzialmente sempre più ampia. Per la prima volta su un suv compatto debutta il sistema Night Vision che rileva pedoni o animali davanti alla vettura di notte o in condizioni di visibilità ridotta, ed è una aggiunta ad un pacchetto di dispositivi sullo standard della guida assistita di livello 2, dunque con Cruise Control adattivo che regolare in automatico la velocità in funzione del veicolo che ci precede, Lane positioning assist per il mantenimento della corsia di marcia, frenata automatica di emergenza attiva da 5 km/h fino a 140 km/h e riconoscimento esteso dei segnali stradali.

La gamma di motorizzazioni di Peugeot 3008 prevede il benzina 3 cilindri turbo 1.2 PureTech da 130 cv, il 4 cilindri 1.6 da 180 cv e una sola variante diesel , il 4 cilindri 1.5 litri da 130 Cv. Il punto però è altrove, con due versioni a motorizzazione ricaricabile. A trazione anteriore c’è la variante HYBRID da 225 Cv con motore a benzina da 180 Cv abbinato ad un secondo propulsore elettrico da 110 Cv. La batteria agli ioni di litio da 13,2 kWh di capacità è in comune con la seconda 3008 elettrificata, la HYBRID4 300, oggetto della nostra prova.

Il motore PureTech benzina da 200 Cv è affiancato da un primo propulsore elettrico anteriore da 110 Cv, e da un secondo posizionato sull’asse posteriore da 112 Cv. Si tratta di un sistema ibrido ricaricabile che prevede un caricabatterie monofase da 3,7 kW e in opzione da 7,4 kW, con tempi di ricarica rispettivamente di 7 ore e due ore, ma soprattutto si dimostra un compromesso piuttosto riuscito in termini di potenza e duttilità, con una funzione Save che riserva una percentuale di batteria impostabile a piacimento per entrare nelle zone a traffico limitato in modalità elettrica dopo averle raggiunte in marcia ibrida.

Più sottile invece ragionare del divertimento di guida della Peugeot HYBRID4 300, che ha quattro modalità di funzionamento, ovvero 100%, Ibrida, Sport e 4WD, quest’ultima disponibile anche solo procedendo a batteria. E’ chiaro che Psa ha realizzato una piattaforma complessa, dove la trazione integrale intelligente, ottenuta senza ricorrere a collegamenti meccanici tra anteriore e posteriore, ha una importanza maggiore su strada che in nel fuoristrada leggero. L’intero sistema ibrido persa circa tre quintali, ma l’arrivo di sospensioni posteriori multilink e regolazioni piuttosto curate degli ammortizzatori portano molta precisione, volutamente più velocità di sterzo rispetto alla gemella Opel Grandland X, rispetto alla quale aumenta anche la sportività di un assetto che contiene il rollio della carrozzeria in curva e il bilanciamento nei veloci cambi di traiettoria.

Stando al ciclo combinato WLTP, Peugeot 3008 HYBRID4 300 e-EAT8 emette 29g di C02 ogni mille metri, e consuma 1,2 litri di carburante ogni 100 Km, ovviamente in condizione di ricarica ottimale della batteria, che permette fino a 59 km di autonomia in modalità 100% elettrica. E’ una vettura duttile, ma con 235 Km/h di velocità massima e una accelerazione 0-100 orari in 5,9 secondi che però suggeriscono ben altro. La modalità ibrida classica ricorre al motore a combustione e ai motori elettrici in modo alternato o simultaneo, in base alle classiche logiche legate alla richiesta di potenza, ma anche della necessità di più trazione all’anteriore o al posteriore in funzione del mantenimento della stabilità di marcia. Succede in silenzio e con gran equilibrio. L’anima Peugeot viene invece fuori in modalità Sport, con tutti e tre i propulsori attivi simultaneamente fino all’esaurimento della carica degli accumulatori. Con sensazioni da guida sportiva in listino a 54.080 euro, salvo abbondante dose di incentivi.

Articolo Precedente

Dacia Sandero Streetway e Stepway, la prova de Il Fatto.it – Auto vere, spendendo il giusto – FOTO

next