Alviero Chiorri (con chioma alla Baglioni) dove sei? Attilio Lombardo (senza chioma alla Baglioni) ancora nascosto nel borsone di Mancini? Gustavo Abel Dezotti, madre de dios, donde estas? Gustavo Neffa, “tu e la tua signorina” dove vi siete nascosti? La Cremonese ha bisogno di un Thor, di un Iron Man o banalmente di un Enzo Ceccotti e voi niente? Segreteria telefonica? Utente non raggiungibile? Roba da matti. I grigiorossi boccheggiano là sotto all’ultimo posto della serie B e nessuno a dare una mano. Ingrati. Ed è con patemi d’animo inenarrabili che ci colleghiamo a Diretta Grigiorossa su Cremona 1 appena dopo il gol del vantaggio della Reggiana. Saranno passati nemmeno venti minuti di partita. Cremonese già sotto e film già visto.

Quello in cui l’Hannibal Lecter di turno degusta uno spezzatino di Bisoli con del buon Chianti. Lo 0 nella colonnina delle vittorie dopo otto partite fa sudare freddo fin dalla periferia di Porcellasco. Il parterre de roi della diretta tv, immerso in un horror vacui di sciarpe, bandiere, stendardi, gagliardetti è di qualità sopraffina ma con mascella piuttosto tiratina. Robi, l’inconfondibile telecronista mitraglia delle dirette domenicali, più che a sbobinare vhs degli avversari di turno, con quelle larghe occhiaie sembra aver passato più tempo a seguire le performance online di Adriana Chechik. Mattia, invece, con quella irsuta ma elegante presenza in scuro è appena uscito da una full immersion teatrale con l’attore Ruggero De Lollis. Poi, ovvio, c’è Mario: non quello di Ligabue, che poi non è geograficamente lontanissimo da Cremona, ma un sempiterno maturo signore, un saggio ex calciatore, ex dirigente, ex panchinaro, ex portaborracce, ex raccattapalle che non riconosciamo (mai un sottopancia, diamine, l’Italia e Kitikaka vi guardano). Infine in bianco vestito tal Stefano che invita tutti a “volare basso”, in attesa che riaprano i bar per l’aperitivo, che poi si scopre, durante il pomeriggio, essere un avvocato.

Inciso: Kitikaka ve lo ricorda da tempo. Un avvocato nelle trasmissione sportive non manca mai, ma soprattutto, direbbe Sandro Sabatini: perché? A condurre il manipolo ardimentoso però c’è lei: Eleonora Busi. Faro nella nebbia padana, appiglio sentimentale per i “maigoduti” grigiorossi, sostegno sovraumano per il tifo cremonese, italiano, europeo, transcontinentale e perfino dei rettiliani di Plutone. Busi vive la diretta della partita da tifosa appassionata e sincera. Trespolo pariettiano sì, ma commento fulminante e humor sottilissimo da vendere. Un ospite si perde nelle solite banalità e lei: “Senti, ma parliamo di tattica: da un 3-5-2 a …”. Qualche spettatore osa incrociare le dita: “Non è con la scaramanzia che si vincono le partite”. Rispetto alla faticosa manovra dei propri paladini riprende un termine gentile di un ospite: “Ecco, imballati mi è piaciuto… proprio come i bancali”. Un difensore della Reggiana blocca l’ennesimo corner degli scarsissimi undici grigiorossi: “Certo che se ti stoppa un corner con il petto … scusate eh?”. Insomma nella Diretta Grigiorossa conduce lei e poche storie. L’unico problema rimane l’emozione.

Non ai livelli di Tiziano Crudeli o Idris Sanneh, ma ad ogni assalto verso la porta della Reggiana, il salottino avvolto nei sacri lenzuoli al torrone trema come a Messina nel 1908. Tutto inutile, però. Troppa grazia Sant’Omobono. Valzania e Castagnetti si arrabattano come matti ma concorrono ad honorem tra i fenomeni parastatali della Gialappa’s. Ciofani nemmeno con la mano de dios la mette dentro. Eleonora, Robi, Stefano, Mario&Co. sono oramai stremati. L’ennesima sconfitta di un campionato avaro di soddisfazioni. Nemmeno il tempo di capire se dal pranzo sono rimasti dei marubini nella pentola che arrivano davvero i supereroi. Black Panther? Batman (quello con la panza della serie tv)? Ibrahimovic modello travet della bassa padana (alle 15 in grigio rosso allo Zini, alle 18 rossonero a San Siro)? No. Kitikaka sfodera il pendolino di Maurizio Mosca che viene custodito gelosamente tra un toupee verde di Biscardi (se li tingeva, capito?) e una giacca di panno con chiazze avaiate color malva bruciata, marrone cannella e giallo pompelmo argentino di Mughini. Ebbene la sentenza è: la Cremonese pareggerà con Strizzolo (con rigoroso accento da cucinotto/bagno sulla prima O). Tempo di inviare un WhatsApp al numero della trasmissione datato ore 16e40 che alle 16.45 Strizzolo segna. Kitikaka formato palla di cristallo si offre per squadre in difficoltà. Ma Eleonora, invece di ringraziarci in diretta, severa ma giusta, decide di usare la bacchetta: “Va bene il pareggio ma non dimentichiamoci come è andato il match”.

Articolo Precedente

È morto Arturo Diaconale, il portavoce della Lazio aveva 75 anni e da tempo combatteva contro una malattia incurabile

next
Articolo Successivo

Domeniche bestiali – Francesco Marcozzi: “Frosinone culone? Se avessi registrato quello slogan come marchio sarei diventato ricco”

next