“Ci sono stati alcuni momenti in cui la musica mi ha legato completamente al campo operatorio, provando un profondo senso di armonia, di fusione con l’ambiente che mi circondava. Quando, per un attimo, uscivo dalla trans-operatoria e prendevo coscienza della splendida musica riprodotta mi sono venuti i brividi addosso. Non dico di installare un pianoforte a coda in ogni sala operatoria d’Italia certo, ma credo che diffondere musica durante le sedute chirurgiche possa essere il futuro e rappresentare un beneficio per tutti”. Roberto Trignani è il direttore della divisione di Neurochirurgia dell’ospedale Torrette di Ancona, un reparto che oltre a occuparsi di adulti ha la particolare delega per l’area pediatrica. Oggi pomeriggio, poco dopo le 15, è uscito infatti dalla sala operatoria dell’ospedale materno-infantile Salesi (uno dei tre presidi che compongono l’azienda ospedaliera del capoluogo marchigiano) dove ha portato a termine l’intervento per la rimozione di un duplice tumore al midollo spinale su un bambino di dieci anni. Un intervento delicato, anche se non era la prima volta per lui, reso unico tuttavia da un esperimento mai tentato in Italia in una sala operatoria di chirurgia. Mentre Trignani e la sua équipe effettuavano l’operazione, all’interno dell’ambiente medico il maestro Emiliano Toso, un biologo molecolare che ha creato composizioni particolari, suonava il suo pianoforte producendo toni a 432hz. Una condivisone perfetta degli spazi e dell’armonia: “Di recente mi ero avvicinato alla musicoterapia per capire gli effetti che questa poteva avere sui pazienti – aggiunge il neurochirurgo anconetano – e quando l’estate scorsa ho assistito a una esibizione del maestro Toso a teatro l’ho raggiunto dietro le quinte alla fine del concerto e gli ho lanciato la proposta. Lui l’ha subito accolta con favore e gli effetti della mescolanza tra scienza medica e olistica sono stati positivi. Oltre alla mia descrizione personale, ci sono i benefici prodotti sul bambino. Innanzitutto il tracciato dell’encefalogramma ha mostrato percorsi differenti, con e senza musica. Durante il percorso in sala, inoltre, sono stati effettuati dei prelievi di sangue per verificare l’effetto delle variazioni biochimiche sull’organismo del piccolo paziente e presto ne vedremo i risultati”.

Le manovre di risveglio post-operatorio sono andate lisce, il ragazzino si è svegliato in maniera naturale e trascorrerà la notte nel reparto di Anestesia per il riallineamento dei valori vitali. Già domani tornerà nel suo reparto di elezione, l’Oncoematologia pediatrica, in attesa di verificare l’esito degli esami istologici sulle parti rimosse. In caso di mini invasività delle masse il bambino potrebbe tornare a una vita normale nel giro di poche settimane. Sui benefici della musica composta dal maestro Toso c’è dell’altro secondo il dottor Trignani: “Nelle notti precedenti all’intervento il ragazzino ha sempre avuto grosse difficoltà a prendere sonno a causa dei dolori provocati dal problema al midollo spinale. L’unico modo per provare sollievo era camminare, muoversi e dunque restare sveglio, con dirette conseguenze sull’umore e sul resto. La notte precedente all’intervento gli abbiamo fatto ascoltare di continuo la musica che avremmo irradiato in sala e per la prima volta si è addormentato e ha risposato senza interruzioni. Certo, il bambino ha ammesso di avere gusti musicali diversi e di apprezzare generalmente l’heavy metal piuttosto che la musica rilassante prodotta da Emiliano Toso, ma per tutti noi contavano gli effetti”. Sei mesi fa il neurochirurgo dell’ospedale di Ancona si era fatto notare per un altro risultato davvero innovativo: un’operazione al cervello da sveglia mentre la paziente, una cuoca sessantenne, impastava e preparava 90 olive all’ascolana in posizione seduta. Anche in quella occasione l’intervento era tecnicamente riuscito alla perfezione e pochi giorni dopo la signora era stata dimessa potendo tornare ai fornelli del suo ristorante.

Articolo Precedente

Varese, gli infermieri replicano a Fontana: “Basta parole, la sua città sta affogando. Mancano sia personale che posti letto”

next
Articolo Successivo

Covid, Sozzi (Istituto Tumori): “Virus circolava già a settembre 2019, abbiamo trovato 111 persone con anticorpi da 13 Regioni diverse”

next