Siamo con l’acqua alla gola, rischiamo di annegare”. È questo il grido di allarme del sindacato degli infermieri Nursing Up che questa mattina ha lanciato uno sciopero in tutta Italia. In tanti hanno aderito dai reparti di terapia intensiva e Covid esponendo cartelli, mentre una piccola rappresentanza sindacale ha srotolato alcuni striscioni davanti ad alcuni ospedali lombardi: “Siamo in pochi – spiega un infermiere del Fatebenefratelli – ci ritroviamo a iniziare il turno alle sette di mattina e a uscire alle otto di sera per coprire i colleghi che si sono ammalati di Covid”. Una stanchezza che si aggiunge a quella accumulata durante la prima ondata. “Non c’è stato il tempo per recuperare le forze e adesso stiamo scoppiando, tutto quello che è stato già vissuto torna alla mente ed è psicologicamente faticoso reggere questo carico emotivo”. All’appello, secondo il sindacalista del Nursing Up Lombardia Mauro D’Ambrosio “mancano 5300 infermieri ma ce ne vorrebbero il doppio per gestire questa situazione”. In questi sei mesi, denuncia infine: “Non si è visto nessun investimento nella sanità, tutti sapevano che ci sarebbe stata una prima ondata, non è stato fatto nulla”.

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Napoli, tende fuori dagli ospedali per i sospetti Covid: “Fino a otto ambulanze di fila nei pronto soccorso, necessario alleggerire il carico”

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