Tutti a raccolta – Covid permettendo – per querelare il presidente. Diventa sempre più rovente la querelle tra i dipendenti regionali e il governatore siciliano, Nello Musumeci che, solo pochi giorni fa, li ha definiti “inutili“. Esternazione, la seconda in pochi mesi di questo tono, che adesso spinge i sindacati all’azione, legale addirittura, quasi una class action, ovvero una raccolta firme per querelare in massa il presidente.

Questa è la reazione dei sindacati Siad-Csa-Cisal, dopo l’intervento di Musumeci alla tappa dedicata a Sicilia e Sardegna di Innovation Days, l’evento del Sole24ore, lo scorso 15 ottobre, sulla ripartenza post covid. Musumeci è intervenuto puntando ancora una volta il dito sui dipendenti, che dal suo punto di vista per il 70 per cento è “assolutamente inutile alle funzioni programmatiche della Regione”. Abbassa così la percentuale del 10 per cento, il governatore che lo scorso 18 luglio aveva, invece, aveva parlato di un 80 per cento di regionali che si “gratta la pancia”. Anche in quel caso scatenando le sigle sindacali.

Ma stavolta Musumeci affonda il coltello: “Qui non si fa un concorso dal 1999. Il più giovane ha 58 anni – ha detto il governatore rivolgendosi alla platea in streaming del Sole24ore -. Non è gente digitalizzata, non è gente abituata a lavorare in un contesto assolutamente diverso, competitivo, come richiede oggi la pubblica amministrazione. Ed è con questa macchina che io devo fare i conti giorno dopo giorno. E se richiamo un dirigente l’indomani ho lo stato di agitazione di tutte le sigle sindacali. Ho detto che l’80% dei dipendenti regionali è assolutamente inutile alle funzioni programmatiche della Regione. Lo ripeto. Anche se siamo passati dall’ 80 al 70% grazie al cielo. Il mio obiettivo è di arrivare almeno al 50 per cento“.

Dichiarazioni che adesso mobilitano i sindacati che hanno deciso di offrire servizi legali gratuiti ai dipendenti per querelare il governatore: “Adesso i lavoratori ne hanno abbastanza e sono pronti a difendersi in ogni sede– dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal –: la nostra organizzazione sindacale mette i propri legali a disposizione di tutti i dipendenti e in modo completamente gratuito”. Per questo per giovedì hanno organizzato un ‘assemblea per chiamare a raccolta tutti i dipendenti: “Aperta a iscritti e non iscritti, si terrà al Centro giovanile Don Orione di via Pacinotti 49 a Palermo a partire dalle ore 9 e per tutta la mattina. Ogni dipendente, munito di mascherina e documento di identità, potrà apporre la sua firma alla querela che sarà autenticata dall’avvocato”, spiegano Badagliacca e Lo Curto.

L’affondo di Musumeci, d’altronde, è arrivato solo pochi giorni dopo il fallimento del click-day, il giorno in cui le imprese avrebbero ottenuto il bonus post covid grazie al click su una piattaforma digitale. Un vero e proprio flop che ha spinto il governatore prima ad indicare come possibile responsabile Tim, come gestore della piattaforma, poi ad avviare un’indagine interna sui dirigenti. Così che non si erano fatte attendere le reazioni delle opposizioni: “Musumeci aveva detto che il fallimento del Click day era dovuto a ‘problemi di linea del gestore telefonico’, adesso invece se la prende con i suoi dirigenti regionali – ha sottolineato Giuseppe Lupo del Pd – e torna anche a puntare il dito contro i dipendenti regionali, probabilmente dirà che è colpa loro se non è stato ancora speso un solo euro dei 75 milioni stanziati in finanziaria regionale per il settore del Turismo. Perché per il governatore le colpe sono sempre degli altri”. Ancora più duro, Giovanni Di Caro, del M5s: “Il 70 per cento dei dipendenti regionali inutile? Se è vero quanto dice, allora ci dovrebbe spiegare perché il suo governo sta preparando la promozione in massa dei dirigenti“.