La cerimonia era attesa da tutta la comunità di ultra-ortodossi di Brooklyn, ma è stata bloccata dalle autorità di New York. In piena pandemia infatti il matrimonio di un nipote del rabbino Zalman Leib Teitelbaum avrebbe potuto portare fino a 10mila ospiti. Ma le autorità e i funzionari sanitari dello Stato hanno intrapreso misure straordinarie per bloccare l’evento, vicino a uno dei nuovi focolai del coronavirus della Grande Mela. Il commissario statale per la sanità è intervenuto personalmente venerdì per far consegnare dagli agenti l’ordine alla sinagoga chassidica, avvertendo che avrebbe dovuto seguire il protocollo inclusa la norma che vieta riunioni con oltre 50 persone.

La sinagoga – Congregation Yetev Lev D’Satmar – ha accusato i funzionari statali di “attacchi ingiustificati” contro il matrimonio. La congregazione ha affermato che la cerimonia e il banchetto sarebbero stati limitati ai “familiari stretti”, mentre il resto degli invitati avrebbe partecipato solo “per un breve periodo di tempo”. Il matrimonio verrà celebrato comunque, ma sarà limitato ad un gruppo più piccolo di membri della famiglia. “È triste che nessuno abbia verificato i nostri piani prima di attaccarci”, ha detto in una dichiarazione Chaim Jacobowitz, segretario della congregazione.

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