di Luigi De Gregorio

Quando fu accertata la presenza dell’invisibile killer nel nostro Paese, i politici, in accordo con gli scienziati, presentarono una strategia di difesa. Essa era basata sulla terna: mascherina, distanziamento fisico, igiene delle mani. Una ricetta semplice e comprensibile da tutti.
Ma non dagli imbecilli. Questi, tra tanti ego-ombelicali punti di riferimento, hanno il dogma comportamentale di non rispettare le regole, anche se presentate nei decreti governativi. Come infatti abbiamo visto in tanti casi durante le varie fasi della lotta al Covid e in tante situazioni, quale ad esempio la movida ai Navigli di Milano.

Combatterli è stato ed è un vero problema, perché essi sono tantissimi e “mimetizzati” in tante altre categorie: gli stupidi, gli scettici, i superficiali, gli arroganti, i menefreghisti, gli individualisti, gli egoisti, gli apatici, gli ambigui, gli sbruffoni. Insomma costituiscono un vero e proprio esercito che si occulta in molte tipologie del genere umano.

Ma al quadro sopra descritto, caratterizzato da un basso Qi, si è aggiunta recentemente una novità eclatante nella quale si rileva che alcuni degli imbecilli hanno fatto un salto nel loro percorso di stupidità. Al non rispetto delle regole contro il Covid sono passati alla negazione della sua esistenza. Cioè hanno ampliato il loro ruolo: non solo acceleratori di contagio (con consequenziali sofferenze e migliaia di decessi), ma anche divulgatori dell’inesistenza di qualcosa che non è visibile, ma tangibile nelle sue conseguenze.

Apro una parentesi cinematografica divertente, in cui il negazionista è Alberto Sordi. Scoperto a letto dalla moglie mentre copulava con una giovane signora, lui nega tutto: quella donna era nella stanza a sua insaputa, che lui non stava facendo nulla di male e infine esclama ‘io questa manco la conosco’.

A questo punto la convinzione della loro negazione li ha portati ad organizzare cortei e manifestazioni in varie città italiane. Hanno rilasciato perfino delle interviste, nelle quali hanno fatto dichiarazioni a dir poco campate in aria mescolando diritti civili e libertà individuale con il killer del terzo millennio. Con l’aggiunta di farneticazioni come la dittatura sanitaria.

Insomma, l’audace convinzione di esternare il loro punto di vista accompagnato dalla estrema povertà di logica avrebbe trovato una coerente giustificazione, se invece che essere indirizzato all’intero Paese via etere fosse stato circoscritto a circuito chiuso in location, quali vecchi nosocomi specializzati, ormai chiusi da qualche decennio.

Beh, nonostante quanto sopra scritto abbia paragonato i negazionisti a cellule impazzite, un’ulteriore riflessione porta invece a vedere in loro un colpo di genialità: “invece di combattere il nemico che comporta in ogni caso qualche sacrificio, è più semplice dire che quel nemico non esiste”.

Resto basito. E mi colpevolizzo di non aver capito prima la strategia dei negazionisti: la soluzione di un problema sta nel negare che esiste il problema.

Infine. Degli amici mi dicono che, al di là dei negazionisti che si dichiarano tali, ce ne sono moltissimi altri che non vogliono esporsi, come dire sono negazionisti riservati, timidi, silenziosi. La conclusione è che entrambi, sia i negazionisti occulti sia i manifestanti, sono baciati dalla stupidità all’ennesima potenza.

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