Il viceministro della Salute interviene in tv e parla, tra le altre cose, di un eccesso di burocrazia del Comitato tecnico scientifico. Che replica, accusando l’esponente del governo di strumentalizzare il lavoro del comitato. È scontro tra Pierpaolo Sileri e il Cts. Intervendendo a Dimartedì, su La7, il viceministro aveva spiegato di aver chiesto chiarimenti specifici al comitato. “Secondo me c’è troppa burocrazia nel Comitato tecnico scientifico. Non si possono aspettare otto ore per i tamponi”, aveva detto tra le altre cose Sileri. Che poi aveva chiesto: “Diteci se si può ridurre la quarantena e se possiamo fare test salivari nelle scuole di tutte le Regioni”. Il professor Luca Richeldi del Cts, presente in studio, aveva fatto notare che il Comitato sta lavorando per esaminare tutte le richieste del governo e che autorizzare test inaffidabili potrebbe essere pericoloso.

Le parole del viceministro, secondo alcuni quotidiani, hanno comunque indispettito i componenti del Comitato. Che oggi accusano Sileri di aver “imputato al Cts responsabilità che non ha e cerca di strumentalizzare il lavoro del Comitato”. Al termine di una riunione straordinaria il Cts ha quindi censurato le critiche giudicate “avventate e superficiali“, inviando una lettera al ministro Roberto Speranza per chiedere un intervento. Sileri, da parte sua si difende, e ai microfoni di Timeline su Sky TG24, ribadendo di aver fatto solo “delle domande. Io sono un’autorità politica, prestata temporaneamente a questo ministero, che chiede risposte ad un organo che è deputato a darle. Ma le mie non sono curiosità, ma chiarimenti specifici come: possiamo ridurre la quarantena? Possiamo fare i test salivari a livello nazionale? Mi basta un sì o un no”. La popolazione, continua, “ha bisogno di risposte chiare. Deve poter sapere cosa fare concretamente in modo chiaro”.

Il viceministro, in ogni caso, definisce “un’assurdità che il comitato tecnico scientifico spenda un’ora di un tempo prezioso che dovrebbe essere dedicato agli italiani per questa polemica, ma non ha speso tre mesi per darmi risposte”. Per Sileri “il lavoro del Cts è stato eccezionale nella prima fase della pandemia, come quello di ognuno di noi. Ora però dobbiamo ristrutturarci per la seconda parte della nostra guerra. Il che significa riorganizzarci, con un filo conduttore molto più snello, semplice e comprensibile”. Il viceministro insiste, e ricorda che il Cts in questi mesi “è stato sovraccaricato di richieste. Deve poter dare risposte superiori e forse va aiutato, integrato. Magari aggiungendo anche altre competenze”.

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