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Mariah Carey: “Prigioniera di un marito violento, spiata giorno e notte. Una volta mi puntò un coltello alla guancia”

Nella sua autobiografia appena pubblicata -“The Meaning of Mariah Carey”- la popstar ha trovato il coraggio di raccontare gli abusi e le violenze subiti per tutta una vita, prima in famiglia e poi per mano del suo primo marito

di F. Q.

“Ho pianto per il mio diciottesimo compleanno. Pensavo di essere una fallita perché non avevo ancora un contratto discografico”. Sembra incredibile ma a dirlo è Mariah Carey che nella sua autobiografia appena pubblicata -“The Meaning of Mariah Carey”- ha trovato il coraggio di raccontare gli abusi e le violenze subiti per tutta una vita, prima in famiglia e poi per mano del suo primo marito. A 50 anni e con oltre 200 milioni di dischi venduti, la popstar ha ripercorso la sua esistenza, rivelando cosa si nasconde dietro la fama e la ricchezza.

“Quando ero bambina, avevo sviluppato l’istinto di percepire quando stava arrivando la violenza — scrive Mariah nel libro —. Come se stessi annusando la pioggia, potevo dire quando le urla degli adulti avevano raggiunto un certo tono e rapidità, che significava che era ora di mettermi al riparo”. Ricorda numerosi alterchi fisici, tra cui suo fratello che sbatteva sua madre contro un muro con tale forza da sembrare “come un vero sparo”. La cantante, che allora aveva 6 anni, chiamò un amico di famiglia: “Mio fratello ha ferito mia madre e sono a casa da sola. Per favore, venite ad aiutarmi. Poi, uno dei poliziotti, guardandomi dall’alto in basso ma parlando con un altro agente accanto a lui, ha detto: ‘Se questa ragazzina ce la farà, sarà un miracolo’. E quella notte, sono diventato meno di una bambina e più di un miracolo”.

Poi racconta anche di Tommy Mottola, presidente di Sony Music, il suo primo marito di ventuno anni più grande di lei, violento e manipolatore: “Anche adesso è difficile da spiegare, da mettere in parole come esistevo nella mia relazione con Tommy Mottola. Non è che non ci siano parole, è solo che si bloccano ancora, o scompaiono nello spessore della mia ansia. Ho pregato che così facendo si calmasse e allentasse la presa della mira sulla mia vita”, scrive la popstar riferendosi al loro matrimonio. “Non c’è mai stata una forte attrazione sessuale o fisica ma gli ho dato il mio lavoro e la mia fiducia”.

I due si conobbero quando lei aveva 18 anni e la sua carriera aveva appena preso il volo con il disco “All I Want for Christmas is You”: fu proprio Mottola a lanciarla. Così iniziò la loro relazione e poi, nel 2009, il matrimonio da cui nacquero due gemelli. Ma con il passare del tempo il rapporto, scrive la cantante, era diventato angosciante, lui la spiava giorno e notte, attraverso le telecamere di sicurezza della loro villa, e la faceva pedinare. “Dovevo andare in silenzio in camera – racconta ancora Mariah Carey- per cercare di scrivere le mie canzoni, quando dagli altoparlanti installati nella stanza arrivava puntuale la sua voce, che mi chiedeva ’cosa stai facendo?”.

L’episodio più sconvolgente avvenne nel periodo della separazione, avvenuta nel 2014. Quando lei gli comunicò l’intenzione di lasciarlo, rivela ancora la cantante nel libro, lui prese un coltello da burro e lo fece scorrere lungo la sua guancia: “Ogni muscolo del viso mi si paralizzò, il corpo restò impietrito, smisi di respirare. I suoi ragazzi – conclude – guardarono senza fiatare, poi lui allontanò la lama. Io ero piena di rabbia per l’umiliazione che avevo subito, per questo spettacolo da vigliacco avvenuto in cucina. Per me fu l’ultimo show da prigioniera di Sing Sing”.

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