“Rinvio al 7 ottobre”. Poche parole che sintetizzano l’esito dell’udienza che si è svolta ieri sul prolungamento della custodia cautelare per Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna detenuto in Egitto per propaganda sovversiva su Facebook. A parlare all’Ansa è stato uno dei suoi avvocati, Hoda Nasrallah, che non ha aggiunto altri dettagli. Il 29enne Patrick non è neanche stato condotto in aula rimanendo nel carcere di Tora, all’estrema periferia sud del Cairo. Un’assenza che la legale non aveva saputo o voluto interpretare in alcun senso.

Patrick, arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni e dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, ora il caso è in quella dei prolungamenti di 45 giorni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”.

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