Nel gennaio del 2012 uccise la moglie Roberta Ragusa e fece sparire il cadavere, mai più ritrovato. Secondo i giudici lo fece per sbarazzarsi della moglie e poter proseguire la relazione con la sua amante, Sara Calzolaio. Ora Antonio Logli, 57 anni, condannato in via definitiva nel 2019 a vent’anni di reclusione per l’assassino e la distruzione del cadavere della moglie Roberta, ha chiesto alla donna di sposarlo.

I due, stando alle ricostruzione dell’accusa e alle motivazioni di condanna, erano amanti dal 2004. Quando otto anni dopo la moglie scompare dalla sua casa a Gello di San Giuliano Terme (Pisa), l’amante, all’epoca 19enne babysitter dei figli della coppia, prende il suo posto in casa e rende nota la relazione extra-coniugale. Secondo i giudici, la relazione di Logli con la Calzolaio è la scintilla del delitto, il cui movente va ricercato proprio nell’intento di Logli di uccidere la moglie per poter liberamente frequentare la sua amante. “La coppia – secondo i giudici – aveva interessi patrimoniali ed economici strettamente connessi” e per questo Logli non avrebbe accettato l’idea di una separazione. Dopo molte false piste, il processo a carico di Logli inizia nel 2016. La richiesta di pena per omicidio e occultamento di cadavere è 30 anni, che diventano 20 nella condanna di primo grado e restano 20 in quella d’appello. Il 10 luglio 2019 la Corte di Cassazione ha confermato la pena.

L’ingresso in cella e poi il lockdown, che ha fermato le visite in carcere a causa del rischio di contagio di Covid-19, hanno rinviato il matrimonio che i due progettavano da tempo. Come conferma Anna Vagli, la criminologa del team difensivo di Logli guidato dall’avvocato Simone Giordano di Milano, “la promessa di matrimonio risale a prima del lockdown ed è stata rinnovata due settimane fa quando si sono visti in video”. Logli e Calzolaio vogliono sposarsi anche con rito religioso oltre che civile: i due si sono convertiti alla dottrina evangelica e hanno iniziato il cammino per il battesimo. “Per la celebrazione religiosa è presumibile che debbano attendere che Logli torni libero”, dice Vagli. Sul fronte giudiziario infatti l’obiettivo della difesa resta la revisione del processo. Logli si è sempre dichiarato innocente e secondo la tesi della difesa Ragusa si sarebbe allontanata volontariamente da casa: “Sto studiando gli atti – dice l’avvocato Giordano – Logli mi ha dato spunti interessanti. Vediamo se diventeranno prove nuove e rilevanti”.

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