“Lascio questa vita terrena nella ‘speranza’ di una vita nuova. I miei ultimi pensieri vanno a Delia, Alessia, Sergio con Vittoria e… Alice, Samuele con Leonardo e Orlando, i fratelli Giorgio e Carlo e tutti i parenti che mi hanno voluto bene. Un pensiero particolare a tutti gli amici che mi hanno rallegrato in tutti questi anni. Ora affronto questo difficile momento, ma state certi che sarò lì ad attendervi, per aiutarvi quando verrà la vostra ora. Mi raccomando non affrettatevi, datemi il tempo per organizzarmi. Ciao a tutti”. È il manifesto funebre scritto da Domenico Battistino, 66 anni, una settimana prima di morire a causa di un male incurabile. Nato e vissuto a Centallo, Domenico aveva scoperto il cancro l’anno scorso e, consapevole che le sue condizioni si erano aggravate, ha voluto scrivere questo manifesto di suo pugno. “Io e mio marito non abbiamo voluto sapere il sesso del nascituro – spiega – e così papà sul manifesto ha dovuto mettere i tre puntini accanto al nome di mia figlia, ‘Vittoria e…’. Purtroppo non potrà conoscerlo”, ha detto la figlia Alessia. La storia di Domenico, raccontata da La Stampa è quella di un uomo amato dalla comunità: “Un uomo dalle grandi doti umane e professionali. E un caro amico”, ha raccontato il suo ex socio Nicola Giraudo. Insieme hanno gestito una azienda specializzata in tornitura e fresatura.

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