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Elezioni regionali e referendum, seggi speciali a domicilio e in ospedale per chi è contagiato e in quarantena: ecco le regole del Viminale

Le nuove disposizioni consentono agli elettori che si trovano in isolamento o in cura domiciliare per il Covid-19 di poter votare per tutte le prossime consultazioni referendarie, regionali e comunali. I voti verranno scrutinati dalle sezioni ospedaliere, che verranno istituite anche nelle strutture con almeno 100 posti letto
Elezioni regionali e referendum, seggi speciali a domicilio e in ospedale per chi è contagiato e in quarantena: ecco le regole del Viminale
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Alle elezioni regionali e al referendum del 20 e 21 settembre potrà votare anche chi è in isolamento per Covid-19: saranno infatti istituiti seggi speciali per permettere il voto da casa o negli ospedali chi ha contratto il virus. Lo ha stabilito il Viminale per assicurare il pieno esercizio dei diritti civili e politici e, al tempo stesso, le massime condizioni di sicurezza sanitaria, anche a coloro che andranno a raccogliere il voto.

Con il decreto legge del 14 agosto 2020 sono state stabilite le modalità per consentire il voto da casa a tutti gli elettori che non possono recarsi ai seggi. Le nuove disposizioni consentono agli elettori che si trovano in quarantena o in cura domiciliare di poter votare per tutte le prossime consultazioni referendarie, regionali e comunali. Basterà farne richiesta nei tempi stabiliti dalla norma agli uffici comunali.

Il compito di raccogliere i voti è affidato alle sezioni ospedaliere, composte da personale appositamente formato. Li riceveranno attraverso i seggi speciali che si recano presso le abitazioni degli elettori. Proprio per incrementare il numero delle sezioni ospedaliere e ampliare la platea dei comuni nei quali istituirle, il decreto prevede di costituirle anche nelle strutture sanitarie più piccole, con almeno 100 posti letto, derogando rispetto al limite ordinario di 200. La scelta di affidare la raccolta del voto domiciliare alle sezioni ospedaliere è dovuta all’esigenza di garantire la sicurezza sanitaria anche nella fase dello scrutinio.

Per quanto riguarda in particolare le elezioni comunali, si applicano le disposizioni già vigenti dal 1960 per tutti gli elettori ospedalizzati, che prevedono la possibilità di votare dove ha sede la struttura medica, ma non se l’ospedale si trova in un comune diverso da quello di residenza degli elettori.

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