Cocaina, sesso con altre donne, filmati poi fatti circolare. È il racconto che la 17enne bolognese, coinvolta in festini a base di cocaina, ha fatto ai carabinieri che oggi hanno eseguito su ordine del giudice per le indagini preliminari 6 misure cautelari per una lunga serie di reati. La ragazzina ha descritto diversi episodi ai militari dell’Arma di Bologna: una volta è rimasta tre giorni a casa di uno degli indagati, ora sottoposto alla misura dell’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Dopo aver consumato cocaina, spiega di “essersi prestata a fare giochi sessuali” con un’altra donna, per “il piacere visivo” dell’uomo che era con loro. “In quei tre giorni – specifica – non ho mai avuto rapporti sessuali con lui”.

A maggio, ascoltata nuovamente dai carabinieri, la minorenne racconta un altro episodio, stavolta nella villa chiamata Villa Inferno, dove ha un rapporto sessuale con una ragazza di circa 29 anni. “Ad un certo punto – dice – Davide Bacci (imprenditore proprietario della villa arrestato, ndr) seguito da alcuni amici si è avvicinato alla stanza e ricordo ha cominciato a filmarci”. Quella sera stessa, “a casa sua, dopo che mi aveva videofilmato, l’ho seguito insieme ad altri in sauna e lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca”. La ragazzina spiega inoltre di aver in seguito “rallentato” i rapporti con Bacci perché lui aveva fatto “circolare il video” e aggiunge inoltre che “Bacci non mi ha mai dato completamente dei soldi per l’attività sessuale, ma ricordo di aver ricevuto da lui una somma di denaro a gennaio 2020, soldi che mi servivano per fare le unghie delle mani”.

Ad adescare la minorenne sarebbe stato, secondo la procura, Luca Cavazza, ex candidato alle regionali in Emilia-Romagna per la Lega che non è iscritto al partito, nel 2019 in occasione di una partita di basket della Virtus Bologna. “Quello è stato il contesto in cui c’è stato l’avvio di queste frequentazioni – ha spiegato il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Pierluigi Solazzo, a margine della conferenza stampa – si sono conosciuti nell’ambiente della tifoseria”. Da quella iniziale amicizia, la ragazza avrebbe poi conosciuto ‘a catena’ anche altri indagati. Secondo Solazzo, le difficoltà maggiori in questa indagine sono state, per gli stessi investigatori, “aprire uno squarcio su una realtà in cui una minorenne è stata tirata in ballo in questo tipo di festini, in cui in cambio di stupefacenti e denaro era indotta a prostituirsi”.

“Le nostre indagini sono partite grazie alle preoccupazioni di una madre nei confronti di una figlia che si allontanava frequentemente da casa, senza queste preoccupazioni non saremmo riusciti a scoperchiare questa brutta storia. Facciamo un appello alle famiglie – ha detto ancora Solazzo – di avere sempre la guardia molto alta e non trascurare alcun segnale. È evidente che, in situazioni di questo tipo, la differenza la fa proprio famiglia e l’attenzione che la famiglia pone verso ogni comportamento sospetto dei propri figli”. Nell’inchiesta sono coinvolti un avvocato, un ingegnere e un ristoratore. Gli indagati sarebbero tutti bolognesi. “Dall’ottobre 2019 – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – e fino a pochi giorni dopo la denuncia, a riprova quindi del forte stato di dipendenza maturato dalla minore”, la 17enne “era quindi condotta a più riprese da Bacci presso ‘Villa Inferno’ e indotta al compimento di atti sessuali con diversi soggetti”.

Articolo Precedente

Rovereto, nube di fumo all’ex Sandoz. Allarme tra i cittadini, la Provincia: “Situazione non è grave e sotto controllo”

next
Articolo Successivo

Coronavirus, esorcismi in crisi. “Scacciamo il diavolo con guanti e mascherine”

next