In assenza di un vaccino anti-Covid, le Regioni italiane corrono per accaparrarsi quante più dosi di antinfluenzale possibile. Tanto che rispetto allo scorso anno le richieste alle aziende farmaceutiche sono aumentate del 40%. A riferirlo, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che assicura una risposta positiva a tutta le richieste. La vaccinazione anti-influenza è considerata un passo cruciale contro l’epidemia, tanto che numerosi studiosi, tra cui il virologo Massimo Galli, ne hanno evidenziato l’importanza: essendo “protetti” dai normali sintomi influenzali, si evita la sovrapposizione con quelli del Covid, e quindi si riducono i tempi di diagnosi, oltre a ridurre le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso.

“Abbiamo risposto a tutte le gare delle Regioni e siamo in contatto continuo con il ministero della Salute e l’Agenzia del farmaco”, spiega Scaccabarozzi. Il risultato, alla fine, è positivo per tutte le regioni: in Lombardia, partita tardi con la richiesta rispetto ad altre, le gare sono andate a buon fine, così come nel Lazio, partito invece in anticipo e dove le dosi richieste sono addirittura aumentate. Non si sa ancora quando arriveranno le dosi anche se, specificano da Farmindustria, le stesse aziende coinvolte sono al lavoro e tengono conto della circolare del ministero della Salute che, fin dal 5 giugno, ha chiesto di “anticipare le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo, vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di Sars-Cov-2”.

Lo scorso anno sono stati oltre 10 milioni gli italiani vaccinati, pari al 16,7% della popolazione, senza contare chi lo ha fatto privatamente senza ricorrere ai medici di famiglia o ai centri vaccinali. A spiegare l’importanza della vaccinazione è Silvestro Scotti, presidente della Federazione italiana dei medici di Medicina generale: “Se riduciamo con le vaccinazioni la circolazione dell’epidemia di influenza stagionale, rendiamo più evidente l’infezione da Covid”. E lo stesso ministero, con il documento di giugno, ha abbassato l’età delle persone a cui la vaccinazione è raccomandata, passando da 65 a 60 anni.

Intanto, dopo le polemiche per i ritardi, la Lombardia ha fatto sapere che la campagna partirà “il prossimo mese di ottobre“. Ad oggi, ha fatto sapere l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, sono state acquistate 2,4 milioni di dosi di vaccini, l’80% in più dello scorso anno. Nella nota della Regione Gallera spiega che “daremo la precedenza ai soggetti più fragili agli over 65, alle categorie più a rischio, ai medici, infermieri, operatori sanitari e socio sanitari, e ai bambini fino ai 6 anni offrendo loro gratuitamente i migliori prodotti acquisiti sul mercato mondiale e disponibili per l’avvio della campagna. In particolare per i bambini fino ai 6 anni avremo un nuovissimo vaccino spray che in altre parti del mondo viene utilizzato con ottimi risultati. Per gli over 65 sono stati acquistati, fra gli altri, 800.000 vaccini tetravalenti e per i cittadini over 65 più fragili oltre 150.000 dosi di una tipologia di vaccino ad alta protezione”.

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