Non meno di 2500 euro l’anno. Dal primo gennaio 2021 il canone minimo per le concessioni delle spiagge e delle altre attività sul demanio marittimo (turistico-ricreativo, nautica da diporto, cantieristica navale, produttivo e industriali) aumenterà per oltre 21mila concessioni su un totale di quasi trentamila: poco più di 8mila, infatti, pagano già di più della nuova soglia prevista dal decreto Agosto.

Il ritocco al rialzo nelle intenzioni, dovrebbe assicuare un maggior gettito per 39 milioni annui. Resta invece invariata la situazione per le 8.108 concessioni che già oggi pagano un importo superiore a 2500 euro. La norma ha suscitato l’ironia dell’ex mister prezzi, Carlo Cottarelli, che ha sottolineato su twitter come il canone sia incomparabile coi prezzi al pubblico degli ombrelloni:

Il testo, poi, ri-introduce anche la soluzione per i “pertinenziali“, cioè gli edifici privati di defficile demolizione edificati su terreni demaniali (canone richiesto nel 2020 in totale 5,8 milioni) che era stata inizialmente prevista dal Dl Rilancio e poi ritirata per le pulci della Ragioneria dello Stato. Ora il decreto Agosto introduce una sanatoria del pregresso e il definitivo ritorno dal prossimo anno al calcolo del canone sui valori tabellari, previsti “per le opere di difficile demolizione”, anziché dei valori Omi (l’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate).

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