La febbre verrà misurata a casa; le attività di intersezione dovranno essere evitate e di conseguenza ogni gruppo dovrà usare sempre gli stessi spazi e gli stessi giochi; dovrà esserci un’aula Covid in caso di sospetti contagi; l’accoglienza dovrà avvenire in uno spazio (meglio all’aperto) evitando assembramenti e assicurando il distanziamento tra adulti; un solo genitore potrà accompagnare i bambini a scuola; gli insegnanti dovranno indossare la mascherina mentre gli alunni faranno a meno. Sono queste le principali indicazioni che i nidi e le scuole dell’infanzia dovranno rispettare alla ripresa dell’attività scolastica.

Oggi pomeriggio, dopo aver ottenuto il parere positivo del Comitato tecnico scientifico, la Conferenza Unificata Stato Regioni ha approvato le linee guida redatte dal ministero dell’Istruzione. Un documento, di cui si è occupata la vice ministro Anna Ascani, particolarmente atteso e arrivato, a detta degli interessati, in estremo ritardo rispetto alle indicazioni per gli altri ordini e gradi di scuola emanate il 26 giugno scorso.

Ora nel giro di un mese nidi e scuole dell’infanzia dovranno prepararsi per la riapertura. Le indicazioni date sono puntuali e precise. Si punta molto sulla responsabilità dei genitori: “Il bambino – cita il documento – , in caso di sintomatologia sospetta sia del minore stesso che di un componente del nucleo familiare o convivente, non dovrà accedere al servizio educativo o alla scuola dell’infanzia. A tale fine, va promosso l’auto-monitoraggio delle condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare, dei genitori e degli accompagnatori”.

Cambia anche l’organizzazione didattica: i docenti e i loro collaboratori dovranno occuparsi stabilmente di un gruppo di bambini senza interagire con altri alunni. Addio ai lavori fatti insieme, unendo più sezioni: l’attività di intersezione dovrà essere evitata. Anche gli spazi dovranno essere ben definiti: ogni sezione o gruppo avrà il suo e dovrà usare giocattoli o materiale ludico in maniera esclusiva.

Le linee guida suggeriscono di usare anche giardini e cortili: “Nella stessa ottica di prevenzione è consigliabile utilizzare gli spazi esterni, organizzando o lo spazio, laddove sia possibile per ampiezza, o le opportune turnazioni, valorizzando sia gli ambienti già a disposizione della scuola sia attivando alleanze con il territorio per reperire eventuali spazi aggiuntivi”. Massima attenzione anche per l’uso del bagno: si andrà uno alla volta.

Il piano approvato, inoltre, dedica un amplio capitolo all’accoglienza: un solo genitore o accompagnatore adulto potrà portare i bambini a scuola; i punti di ingresso e uscita dovranno essere differenti e gli ingressi scaglionati. La mensa sarà assicurata ma “l’utilizzo degli spazi dedicati alla refezione – citano le linee guida – deve essere organizzato in modo da evitare l’affollamento dei locali ad essa destinati, a meno che le dimensioni dell’ambiente non consentano di mantenere i gruppi opportunamente separati. Viceversa, si potranno prevedere turni di presenza dei gruppi, oppure si potrà consumare il pasto nelle aule o negli spazi utilizzati per le attività ordinarie, garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto”. Capitolo a parte per il personale di sostegno che oltre alla mascherina potrà portare la visiera e i guanti.

Articolo Successivo

Il professore che ha percorso 500 chilometri in bici per donare un libro a tutti i suoi alunni: “È stato bello rivedersi dopo i mesi di lockdown”

next