Addio alla carta. Dopo vent’anni di assegnazione delle cattedre attraverso la consueta burocrazia, il ministero dell’Istruzione ha deciso di digitalizzare la procedura per la formazione delle graduatorie provinciali per l’assegnazione delle supplenze. Una decisione che renderà più rapida la distribuzione dei posti che restano vuoti dopo le assunzioni di ruolo, a garanzia di un migliore avvio dell’anno scolastico. Ma non solo. Il Miur ha scelto di rinnovare la valutazione dei titoli di studio valorizzando, ad esempio, il dottorato di ricerca. Inoltre verrà creata una “banca dati” dei titoli dei docenti che andrà a costituire il loro portfolio professionale. A dare avvio alla nuova fase è un’ordinanza firmata dalla ministra Lucia Azzolina.

“Quella che sta partendo è una vera e propria rivoluzione – spiega la ministra – una modernizzazione del sistema che era doverosa e attesa. Rendiamo più efficiente la chiamata dei supplenti, garantendo una copertura più rapida delle cattedre che restano vacanti dopo le assunzioni. Un risultato che farà bene alla scuola e che consentirà agli insegnanti di avere in tempi certi un contratto, ma che soprattutto guarda al diritto dei nostri ragazzi di avere quanto prima tutti i docenti in cattedra”.

D’ora in avanti, per l’assegnazione delle supplenze annuali e di quelle fino al termine delle attività didattiche, si attingerà dalle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). A occuparsi delle assegnazioni saranno gli Uffici scolastici territoriali, che potranno avvalersi dell’aiuto di scuole Polo per la valutazione dei titoli. Il lavoro delle segreterie delle scuole sarà, dunque, semplificato e questo consentirà un avvio più agevole dell’anno scolastico. Si attingerà dalle graduatorie provinciali supplenze però solo dopo aver esaurito tutte le disponibilità presenti nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae) per la relativa classe di concorso.

Ogni docente potrà iscriversi alle Gps in una sola provincia, ma per più classi di concorso. Due le fasce previste: la prima comprenderà tutti i docenti abilitati all’insegnamento per le classi di concorso scelte e, per la parte del sostegno, provvisti di specializzazione. Per la scuola dell’infanzia e primaria, la seconda fascia accoglierà gli studenti iscritti al terzo, quarto o quinto anno di scienze della formazione primaria, già, dunque, in possesso delle competenze derivanti dallo svolgimento del tirocinio; mentre per la scuola secondaria potranno iscriversi gli aspiranti in possesso dei titoli relativi alle classi di concorso scelte, con l’abilitazione su una classe di concorso o un grado di istruzione diverso o un precedente inserimento nella terza fascia delle graduatorie di istituto per la classe di concorso scelta.

Per gli insegnanti di sostegno saranno finalmente previste delle distinte graduatorie: è un altro cambiamento che sottende la qualità dell’insegnamento e i diritti degli studenti con disabilità per garantire loro, quando possibile, di avere un insegnante specializzato. La prima fascia sarà costituita dai docenti che abbiano la specializzazione per il grado di istruzione scelto, la seconda comprenderà tutti coloro che abbiano maturato, entro l’anno scolastico 2019/2020, tre anni di insegnamento sul sostegno e che siano in possesso dell’abilitazione o del titolo relativo al grado di istruzione o alla classe di concorso scelti.

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