Cesare Battisti è comparso venerdì davanti al Tribunale di sorveglianza di Cagliari per chiedere delle analisi mediche che verifichino il suo stato di salute, peggiorato – sostiene l’ex terrorista dei Pac – a causa della qualità e quantità di cibo fornito dal carcere di Massama (Oristano) dove sta scontando il suo ergastolo dopo l’estrazione in Italia di poco più di un anno fa. “Il cibo influenza il nostro stato di salute che è un principio costituzionalmente garantito – spiega il legale Gianfranco Sollai – Il mio assistito si trova in stato di isolamento e può mangiare solo cibo somministrato dall’amministrazione mentre gli altri detenuti possono cucinare il cibo portato dai parenti o acquistato“.

L’avvocato di Battisti ha presentato un reclamo segnalando la scarsità e la bassa qualità del cibo somministrato; “Non solo al mio assistito, Battisti non è il figlio della gallina bianca”, dice Sollai. Che ribadisce anche il tema dell’isolamento: “Battisti – spiega Sollai – si trova suo malgrado in isolamento forzato, per mancanza di spazi adatti alla sua situazione di alto sorvegliato di tipo 2. Il regime di isolamento per lui è scaduto formalmente il 14 luglio dello scorso anno e, nonostante le nostre richieste, ancora vive di fatto isolato, senza poter fare alcune attività ricreativa né socializzare. A questo si aggiunge il problema dei pasti“. Sulla richiesta il tribunale si esprimerà entro una decina di giorni. L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo era già comparso davanti ai giudici di sorveglianza a metà maggio sollecitando la detenzione domiciliare per scongiurare l’infezione da coronavirus, ma il tribunale aveva respinto la sua richiesta.

Battisti è stato arrestato nel gennaio 2019 in Bolivia e una volta rientrato in Italia aveva riconosciuto di essere responsabile degli omicidi contestati. È stato condannato per gli omicidi del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, quello del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre. E quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre 1954, la vita di Battisti è segnata da mille peripezie, fughe e richieste di estradizione.

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