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Artisti alla deriva: tra sfondoni e uscite bizzarre, gli scivoloni più insidiosi dell’estate. E gli uffici stampa?

DIVERTISSEMENT SOTTO L'OMBRELLONE - "Io sono una artista, la popolarità non me la toglierà nessuno, è il mio asso nella manica, sono famosa da sempre", aveva spiegato Anna Falchi, pensando forse di dover parlare al posto di Madonna, al Corriere della Sera. "Sono consapevole della posizione mediatica che occupo in questo momento storico", De Martino. "Con il secondo disco cambierò la storia della musica", Achille Lauro...

di Giuseppe Candela

Gira voce che Federica Sciarelli abbia deciso di organizzare una puntata speciale di “Chi l’ha visto?” dedicata agli uffici stampa e i manager scomparsi post quarantena. Sul campo le ipotesi di una fuga volontaria, uno sciopero di massa, gli effetti dei primi tagli al budget degli artisti o semplicemente il caldo che inizia a farsi sentire. Perché gli scivoloni non si contano, gli sfondoni infiammano i social, riempiono i giornali. Così la questione va affrontata subito di petto: “Io sono una artista, la popolarità non me la toglierà nessuno, è il mio asso nella manica, sono famosa da sempre“, aveva spiegato Anna Falchi, pensando forse di dover parlare al posto di Madonna, al Corriere della Sera. Un modo per lanciare il suo programma su Rai1 (sì, Anna Falchi conduce un programma su Rai1) dal titolo “C’è tempo per…” dirne un’altra. Infatti a stretto giro ha concesso il bis: “Sono appassionata di programmi di cronaca nera e un programma come Chi l’ha Visto saprei farlo ad occhi chiusi“, ha detto a Superguida Tv.

Nel senso che chiude gli occhi e sogna di condurlo. Ora, sia un caso o meno, due ore dopo la Sciarelli ha chiamato la Rai e detto a Repubblica: “Resto al mio posto”. In fondo la Falchi crede solo nelle sue capacità, proprio come Achille Lauro che con la stessa umiltà del meteorologo Rai Filippo Petrucci ha twittato: “Ho firmato il più importante contratto discografico degli ultimi 10 anni. Dormivo su un materasso per terra, adesso scelgo in quale stanza passare la notte e con chi. Sto lavorando a 2 album. Con il primo ci divertiremo, con il successivo cambieremo la musica italiana.” Con il terzo cancellerà le guerre nel mondo, con il quarto giocherà a ribasso moltiplicando pani e pesci. Il lancio, inutile dirlo, avverrà a Io e te da Pierluigi Diaco che oggi riscuote gli stessi consensi di Italia Viva intorno al 2%. “I mandanti del linciaggio mediatico ai miei danni sono Fabrizio (il delinquente con il culto di sé), il suo lacchè Gabriele (il servo) e Francesco (il ‘rosicone uncino’). Come scriveva Pasolini ‘lo so. Ma non ho le prove. Io so perché sono un intellettuale’. Non mi fata paura”, ha twittato nei giorni scorsi. Ma siccome non aveva paura ha cancellato il cinguettio. Resta però il suo definirsi indirettamente intellettuale e l’associazione a Pasolini. Qui l’ufficio stampa, se esiste, finirà a processo per aver superato i limiti del buon senso.

Stefano De Martino tira fuori una tripletta che nemmeno Pippo Inzaghi dei tempi d’oro: “Sono consapevole del fatto che finora la mia vita privata sia stata parte integrante di quella pubblica e spero che le persone comprendano e mi perdonino se oggi, forse anche per l’età, preferisco che quella parte rimanga appunto privata”, ha dichiarato a Tv Sorrisi e Canzoni. D’altronde chi non muore dalla voglia di conoscere il suo parere sulla legge elettorale? Chi non desidera un suo commento sulla gestione dell’emergenza del governo Conte? La sua carriera è basata solo ed esclusivamente sul gossip ma lui resta umile: “Sogno un one-man-show alla Renzo Arbore “, ha aggiunto a Gente. Arbore subito dopo ha allertato gli avvocati, si immagina. E per concludere il capolavoro: “Sono consapevole della posizione mediatica che occupo in questo momento storico“, ha detto per smentire il tradimento di Belen Rodriguez con Alessia Marcuzzi. Signori, è un momento storico difficile.

E anche Giulio Berruti è stato chiaro: “Non voglio parlare della mia vita privata. Non è nel mio stile. È inutile chiederlo, si incontra solo un muro. Non mi interessa mettere in piazza la mia vita per attirare l’attenzione o, peggio, per avere maggiori opportunità professionali”, ha dichiarato al settimanale F. Il suo curriculum di attore è meno lungo di quello delle sue fidanzate e i nomi delle sue partner sono casualmente tutte note. E poi che non ami mettere in mostra la sua relazione con Maria Elena Boschi è dimostrato dalle foto su Gente, Diva e Donna, Chi, il Corriere dei piccoli e Posate, nel senso che hanno creato un nuovo magazine con questo titolo per descrivere al meglio quanto le foto fossero posate.

Il dramma non è mica solo gossipparo o musicale, c’è spazio anche per la tv. Per esempio il problema di una conduttrice Rai alle prese con il semaforo rosso: “Per ora sono ferma, in futuro sogno un programma tutto mio’, si legge nel titolo di Libero. “Sono sempre stata una maratoneta più che una centometrista”, ha dichiarato Ingrid Muccitelli, volto di Linea Verde, citando probabilmente Federico Moccia. Così la giornalista spiega che la conduttrice è fuori dai giochi e cerca di dar sfogo alla sua delusione: “Vorrà dire che questa estate mi concentrerò su altre cose“, ricordando il suo (breve) curriculum aggiunge che “è normale che nelle mie aspettative ci sia che l’azienda Rai mi valorizzi per quello che credo di aver dimostrato di saper fare e di saper essere.” Ingrid Muccitelli è stata confermata a Linea Verde, semplicemente non ha ottenuto un programma in estate. Cara Ingrid, dopo aver licenziato chi ti cura la comunicazione, vai al mare, in palestra e raccontalo ai giornali. Come ha fatto Piersilvio Berlusconi in copertina su Chi: “Un manager tutto sport, lavoro e famiglia” con il fisico palestrato in bella mostra in un chiaro omaggio a Maria De Filippi e alla figura del tronista.

Ma soprattutto usa il tempo a disposizione per recuperare l’intervista di Alessandro Cattelan a Luciana Littizzetto a E poi c’è Cattelan. La comica torinese a un certo punto spiega che il padrone di casa per faccia, modi e stile le ricorda Ricky Gervais. Come dire, Fazio gemello di David Letterman (magari, dieci spritz).

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