Un migrante è morto nell’incendio che questa mattina all’alba è divampato in una zona della baraccopoli di Borgo Mezzanone, dove vivono molti dei braccianti impegnati ogni giorno nelle campagne del Foggiano. Non sono ancora chiare le cause del rogo, sulle quali stanno indagando gli inquirenti: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. Dalle prime informazioni le fiamme hanno avvolto un’abitazione di fortuna, che si trovava in una zona piuttosto isolata della “ex pista”, dove risiedono numerosi cittadini di origini senegalesi.

“Il governo, incurante e indifferente al nostro dolore, ha deciso di non affrontare i padroni della filiera agricola: i giganti del cibo, che sacrificano la nostra vita per profitto. Abbiamo convocato un’assemblea dei lavoratori oggi a Borgo Mezzanone perché non possiamo accettare che si muoia così”. Questo il primo commento di Aboubakar Soumahoro dell’Usb sul suo profilo Facebook.

Al momento la vittima non è stata identificata. Nella zona dove si è verificato l’incendio risiedono molti senegalesi e non si esclude che anche la vittima possa esserlo. Si tratta della quarta vittima in un anno nel campo di Mezzanone. Qui i lavoratori, impegnati tutto il giorno nella raccolta della frutta e della verdura per pochi euro al giorno, sono costretti a vivere in abitazioni fatiscenti e pericolose. Solo poche settimane fa i migranti, guidati dallo stesso sindacato Usb, avevano deciso di incrociare le braccia per un giorno, e si erano messi in cammino in una marcia pacifica per chiedere maggiori diritti e migliori condizioni di lavoro.

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