“Ho chiesto al premier di abolire l’Iva fino al 2021“. Sandra Milo, intervistata dal Corriere della Sera, racconta il suo incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi quando lui ha accettato di riceverla dopo che lei si era incatenata ai cancelli mercoledì scorso. “Sul posto mi ha accompagnato Alessandro Di Sarno delle Iene. Lì c’erano Juri Carnevali, della delegazione autonomi e partite Iva, e Daniele Zuccarello. Il premier ci ha ricevuti tutti e tre. Siamo in tanti, noi lavoratori con partita Iva, e non solo quelli dello spettacolo: gli artigiani, i parrucchieri, i ferramenta”.

Una richiesta forte quella della Milo che, però, non sembra pessimista: “Il premier ha la qualità rara di spiazzarti: questa è l’arma vincente di Giulio Cesare e dei grandi strateghi”. La protesta dell’attrice 87enne è cominciata ben prima, il 18 maggio, con lo sciopero della fame a cui poi ha aggiunto la scelta più eclatante del 27 maggio: “Volevo fare come le suffragette, che si sono incatenate per ottenere il diritto di voto. Lo sciopero della fame, invece, non mi è costato: da quando è cominciata la pandemia ho ridimensionato la mia dieta, non riuscivo a mangiare con l’angoscia per tutti quei morti”.

Ed è in quel periodo che Sandra Milo e il presidente Conte hanno avuto il primo scambio: “Il 20 maggio mi ha chiamato. Pensavo a uno scherzo. Mi ha detto che non sopportava che una grande attrice come me facesse lo sciopero della fame. Così mi ha chiesto un favore: di farmi preparare il mio piatto preferito e mangiarlo. Me lo sono cucinato io, gli spaghetti al pomodoro. Poi ho ricominciato il digiuno“.

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