“La scuola non è un travaso di conoscenze. Lo studente non è un imbuto da riempire di conoscenze, è ben altro”. È diventata virale sui social questa frase pronunciata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante la conferenza stampa di qualche giorno fa sulle modalità della Maturità 2020. Questa frase, che voleva essere un invito ai docenti a perseguire metodi d’insegnamento più virtuosi, è stata bollata subito come gaffe e ha scatenato centinaia di commenti ironici: la mente di molti è andata infatti subito a Vulvia, il famosissimo personaggio ideato da Corrado Guzzanti della presentatrice di un canale tv educativo con la fissa per gli imbuti.


Tanto che la stessa ministra dell’Istruzione è dovuta tornare sulla questione per chiarire che la sua frase è stata fraintesa: “L’imbuto di Norimberga è una metafora sull’apprendimento molto nota nel mondo della scuola: uno studente a cui vengono ‘versate’ nozioni in testa attraverso un imbuto. L’apprendimento non funziona così, i docenti lo sanno bene, ed è ciò che intendevo dire quando ho rievocato l’immagine dell’imbuto durante la conferenza di sabato”, ha scritto in un post pubblicato su Facebook. “Qualcuno mi ha preso alla lettera soffermandosi sul fatto che gli imbuti non si riempiono ma si usano per riempire – ha sottolineato Lucia Azzolina -. Capisco bene che si possa prestare a facili ironie, ci rido su anch’io. Ma ci tengo a tranquillizzare sul fatto che al Ministero non abbiamo provato ad infilare imbuti in testa ai ragazzi versandoci dei libri (liquefatti ovviamente), prima di dire che non funzioni…Per fortuna chiunque può informarsi su questo concetto usando un semplice motore di ricerca”.

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