Una lettera unitaria per chiedere di “superare i ritardi” sull’erogazione della cassa integrazione e degli anticipi da parte delle banche. Cgil, Cisl e Uil bussano al governo per snellire l’iter – e quindi i tempi – che avrebbe dovuto garantire l’integrazione in busta paga a quei lavoratori colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia di coronavirus. Lo fanno nella giornata in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte assicura che nel dl Rilancio (ex decreto Aprile) verrà introdotto un “meccanismo semplificato” di erogazione della cassa in deroga. Mentre l’Abi, l’associazione delle banche italiane, coinvolta dai sindacati per la questione degli anticipi, “condivide” la proposta di un incontro “per un incontro in cui individuare le ulteriori soluzioni, anche normative, per accelerare l’erogazione” e dichiara “l’immediata disponibilità a “partecipare al confronto nelle sedi ritenute opportune”.

Il decreto Rilancio, ha intanto annunciato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, “prevederà fino a un massimo di altre 9 settimane di cassa integrazione e assegno del Fondo di integrazione salariale”. Saranno stanziati, assicura, “più di 16 miliardi” che “basteranno per tutte le richieste, quelle relative al decreto Cura Italia e le nuove che arriveranno”. Sulla cassa in deroga, invece, “verrà istituito con le Regioni e l’Inps un comitato tecnico per verificare dove si crea l’imbuto”.

Nella lettera firmata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo e inviata non solo al premier ma anche alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico e al direttore generale Abi, Giovanni Sabatini, si legge: “Riteniamo necessario intervenire per superare i ritardi che si stanno accumulando sia per l’erogazione dei trattamenti di cassa integrazione sia per l’erogazione degli anticipi da parte del sistema bancario sia per l’azione delle Regioni in riferimento alla cassa in deroga”.

Questa situazione, sottolineano Landini, Furlan e Barbagallo, “rischia di depotenziare gli effetti dell’insieme delle importanti misure che state predisponendo sia in materia di sostegno dei redditi e del lavoro sia al sistema delle imprese”. Sull’insieme di queste problematiche, concludono rivolgendosi a Conte, chiedono un incontro per “definire le azioni necessarie (compresi specifici approfondimenti e incontri) per superare le difficoltà e i ritardi attuali nell’interesse di tutto il Paese”.

Sabato mattina, in un’intervista a Euractive, il premier aveva assicurato: “Il governo vuole vincere la sfida della semplificazione amministrativa e della riduzione degli adempimenti burocratici. Per questo, già nel prossimo decreto-legge di sostegno all’economia, introdurremo un meccanismo semplificato di erogazione della cassa integrazione guadagni in deroga, fondamentale per ampie categorie di lavoratori”. Non solo: “Più in generale – ha spiegato Conte – siamo al lavoro su un pacchetto di interventi coraggiosi, per ridurre i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, soprattutto quelle infrastrutturali, e dare un taglio netto alla burocrazia”.

Articolo Precedente

Coronavirus, Inail: “Tra fine febbraio e il 4 maggio 37.352 contagiati sul lavoro. Più del 70% nella sanità”

next