“Sul loro sito ufficiale c’è una campagna per supportare il Codacons contro il coronavirus. Ma se ci vado a cliccare sopra scopro che hanno fatto un banner sul Coronavirus dove in realtà la donazione va al codacons, che non si occupa di coronavirus. E questa è un’associazione parastatale che dovrebbe tutelare i consumatori?”. È questa la denuncia fatta da Fedez nelle sue storie di Instagram all’associazione a tutela dei consumatori diventata virale in queste ore sui social dove in molti l’hanno condivisa. Tra questi c’è anche Salvo Sottile, il conduttore di Rai 3 che su Twitter ha ripubblicato un tweet del rapper esprimendo il suo disappunto per la vicenda: “Ne ha scritto Fedez ma che vergogna!“. Tanto è bastato per scatenare la reazione del Codacons che, dopo aver già replicato al marito di Chiara Ferragni, ha annunciato con un comunicato di aver denunciato il giornalista per abuso d’ufficio e aver presentato un’istanza al consiglio d’amministrazione della Rai.

“Salvo Sottile – afferma il Codacons in una nota – nella foga di attaccare ieri il Codacons, ha preso le difese di Fedez senza dare spazio alle replica fornita dall’associazione al rapper, e ha ricordato come il Codacons non sia mai invitato a “Mi manda Raitre”; un vero e proprio autogol perché di fatto conferma le discriminazioni compiute dalla sua trasmissione ai danni dell’associazione, e le violazioni delle regole del pluralismo cui la Rai deve attenersi. Ora Salvo Sottile – annuncia l’associazione – è stato denunciato in Procura per abuso d’ufficio, e nei suoi confronti è partita una istanza al CdA Rai e alla Commissione di vigilanza perché siano adottati i provvedimenti del caso. Ai vertici Rai l’associazione chiede infine di dare spazio, all’interno di ‘Mi Manda Raitre’, alle tante azioni legali avviate nelle ultime settimane dal Codacons in tema di coronavirus, e di poter partecipare alla puntata di lunedì (durante la quale Salvo Sottile parlerà del Codacons, come da lui stesso anticipato su Twitter) anche perché l’assenza dell’associazione violerebbe le più basilari norme sull’informazione e costituirebbe uso privato del servizio pubblico in violazione dell’art 323 codice penale”, conclude il comunicato del Codacons.

Tutto è partito dal fatto che Fedez si è accorto che il Codacons abbia inteso “vederci chiaro sulla raccolta fondi lanciata da lui insieme alla moglie Chiara Ferragni,” chiedendo all’Antitrust di intervenire sul sito utilizzato dalla coppia, Gofundme. “La proposta del Codacons sarebbe quella di bloccare tutte le raccolte fondi private – ha detto il cantante -. Cioè tutti i milioni di euro raccolti per aiutare gli ospedali pubblici, cancellarli e stopparli. Io sono allibito, qualcuno li fermi”. Immediata la risposta del Codacons che ha smentito categoricamente le accuse del rapper: “Intanto dobbiamo ringraziare questo signore, che credo sia un cantante, ma non ne sono certo, perché stiamo ricevendo moltissime donazioni da tanti che non sapevano si potesse fare ed ora grazie a lui lo sanno”, dice il presidente Carlo Rienzi. E sull’accusa di voler “bloccare le raccolte fondi private”, Rienzi è ancora più netto: “Ma quando mai. Noi abbiamo chiesto con un atto formale al governo che i soldi siano versati direttamente sul conto della Protezione Civile, perché almeno è un ente pubblico, e non si rischia che i privati non le destinino a chi devono”, concludendo poi con una stoccata ai “Ferragnez”. “Del resto stiamo parlando di gente che passa la vita dentro un armadio o in alberghi di lusso, vendono l’immagine di un bambino di due anni contro tutte le norme internazionali a tutela del fanciullo e che si vende l’acqua della fontana a 9 euro al litro: non mi sembra ci sia altro da aggiungere”.

La questione non finisce qui, perché questa mattina Fedez è tornato sull’argomento e ha segnalato come i suoi video in cui affrontava la questione siano spariti da Instagram. “Ragazzi ma vi si sono cancellate anche a voi le stories, una parte di stories a caso? – ha chiesto il rapper ai suoi follower -. O sono stato io che sono stato iperlogorroico oggi?”. Effettivamente le storie in cui Fedez spiegava la questione sono rimaste ma non si vedono più quelle in cui il rapper imprenditore argomentava il suo sbigottimento.

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