Mancano almeno 46 mila tablet per la didattica a distanza. È questo il dato che emerge da una prima rilevazione del ministero dell’Istruzione che ha attivato un monitoraggio sulle scuole per verificare la modalità di realizzazione delle lezioni online. Tutto è partito dalla richiesta arrivata a Roma da parte dei dirigenti scolastici che in queste settimane stanno facendo tutto il possibile, grazie ai loro insegnanti, per raggiungere quei bambini e quei ragazzi che non sono dotati di personal computer o connessione. Da viale Trastevere è arrivata subito una prima risposta. L’articolo 120 del Decreto legislativo 18/2020, prevede lo stanziamento di 85 milioni di euro per far fronte all’emergenza coronavirus e garantire il diritto allo studio mediante l’utilizzo della didattica a distanza. Gli 85 milioni sono ripartiti: dieci milioni per dotare immediatamente le Istituzioni scolastiche di strumenti digitali ed infrastrutture di e-learning; settanta milioni per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di apprendimento e per garantire la connettività di rete nei territori dove essa sia carente o mancante e cinque milioni per la formazione on line dei docenti sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza. Intanto anche a Milano il sindaco Giuseppe Sala ha dato mandato all’assessore all’istruzione Laura Galimberti di avviare un censimento delle necessità degli alunni in difficoltà e il Comune si prepara a consegnare 150 computer donati da Lenovo.

Dal monitoraggio del ministero al quale ha risposto il 93% delle scuole italiane emerge che il 67% degli istituti che hanno attivato l’attività a distanza prevede per essa specifiche forme di valutazione; più di 6,7 milioni (su 8,3 milioni) di alunni sono stati raggiunti attraverso mezzi diversi da attività di didattica a distanza; l’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità; l’84% ha predisposto attività e materiali per alunni con Dsa; il 68% delle scuole ha predisposto attività e materiali per alunni con Bes non certificati e il 48% delle scuole ha svolto riunioni degli organi collegiali a distanza.

Per gestire la situazione il ministero dell’Istruzione ha istituito la task force “Emergenze educative” diretta da Giovanna Boda. Un’equipe multi-specialista è a supporto delle famiglie per gestire e contenere, anche a distanza, difficoltà e bisogni specifici: dal pediatra al neuropsichiatra, dallo psicologo al logopedista un team di esperti è a disposizione per fornire ai docenti e alle famiglie gli strumenti per sostenere bambini e ragazzi tutti, e in particolari chi ha difficoltà di apprendimento o disabilità. Inoltre viene realizzato un percorso di formazione a distanza per i docenti al fine di dare loro gli strumenti necessari per poter gestire l’ansia e lo stress dei loro studenti. Un team di esperti lavora in gruppo, per sostenere gli insegnanti nel loro ruolo educativo e supportarli nella gestione della relazione con gli alunni in una fase d’emergenza.

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