Televisione

Coronavirus, “Mediaset rafforza l’offerta informativa”. E manda in onda Barbara d’Urso due volte al posto di una

Non una fake news ma un vero e proprio comunicato diffuso dall'azienda di Cologno Monzese giovedì mattina

di Giuseppe Candela

“Emergenza Coronavirus: Mediaset rafforza ulteriormente l’offerta informativa. Raddoppia l’appuntamento di Canale 5 con ‘Live – Non è d’Urso’, in onda sia la domenica sia il martedì”, non una fake news ma un vero e proprio comunicato diffuso dall’azienda di Cologno Monzese giovedì mattina. L’effetto, parlando fuori dai denti, è straniante: come se Rai1 decidesse di puntare sulla cultura affidando SuperQuark a Beppe Convertini. Se è nei momenti di difficoltà che si dimostra la propria credibilità, la prova per Mediaset si sta mostrando più dura del previsto.

La volontà di coprire sette giorni su sette l’emergenza sanitaria per il Covid-19 su Rete 4 e Canale 5 è giusta e comprensibile, la scelta di affidarsi a un programma discusso e discutibile sembra una presa in giro nei confronti dei telespettatori. Se è vero che la trasmissione di Barbara D’Urso è sotto testata giornalistica, cosa che la conduttrice ribadisce costantemente, è vero anche che ha mostrato molti limiti negli ultimi speciali realizzati. In contemporanea la domenica sera Rai2 si affida a una trasmissione non giornalistica, Che tempo che fa, che in maniera asciutta e con ospiti competenti da settimane fa servizio pubblico.
Ambire a modelli comunicativi differenti potrebbe sembrare troppo ma non è chiaro, per esempio, il motivo per cui Federica Panicucci non conduce Mattino 5, dopo la svolta all news, mentre Barbara D’Urso può addirittura raddoppiare. Non è chiaro perché il Tg5 non possa trasmettere speciali in prime time, proprio come fa il suo diretto competitor, pur avendo mostrato grande competenza giornalistica in questi giorni difficili.
Se i nani, i ballerini e lo stile ultratrash fanno fare un salto dalla sedia in una situazione di normalità, in un momento di emergenza non basta un professore o un politico in collegamento, un tono leggermente più dimesso per rendere digeribile uno stile tv inadatto al contesto. E il punto della discussione sfugge dagli ascolti deludenti di Non è la D’Urso e piuttosto tiepidi di Pomeriggio 5, sempre più spesso sotto La Vita in Diretta, perché urlare al boom o al flop in questo momento sarebbe stucchevole, oltre che inutile.

Per evitare la sovrapposizione tra due talk Fuori dal Coro di Mario Giordano si sposterà al mercoledì, evitando una concorrenza interna. Il motivo del raddoppio di Live-Non è la D’Urso al martedì nascerebbe anche dalla necessità di evitare ulteriori tracolli a Canale 5, la scorsa settimana è stata raddoppiata da Harry Potter visto su Italia 1 da 4.2 milioni di telespettatori con oltre il 16% di share. Molto più di una puntata di Live-Non è la D’Urso. Se la magia non riesce, meglio un maghetto in replica.

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