Oltre 41mila contagiati e 3405 vittime, più di quelle registrate in Cina. Sono i dati forniti dalla Protezione Civile nel consueto bollettino giornaliero. A darli, come al solito, il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli: sono complessivamente 33.190 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.480. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto come detto quota 41.035. In termini percentuali, quindi, la crescita complessiva è al 14,9, di nuovo in aumento dopo il leggero decremento dei giorni scorsi.

Sono 4.440, invece, le persone guarite, 415 in più di ieri. I malati ricoverati in terapia intensiva sono 2.498, ovvero 241 in più rispetto a ieri. Di questi 1.006 sono in Lombardia: nella regione più colpita dall’emergenza, è la prima volta dall’inizio della crisi che si è superata quota mille persone ricoverate in terapia intensiva. Per quanto riguarda il dato su scala nazionale, invece, si tratta di circa la metà della capacità complessiva. Dei 33.190 malati, poi, 15.757 sono poi ricoverati con sintomi e 14.935 sono quelli in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda il numero delle vittime l’Italia oggi ha fatto registrare un record non invidiabile: ha superato la Cina. Nel nostro Paese i decessi sono complessivamente 3.405, con un incremento di 427 in 24 ore (ieri l’aumento era stato di 475). In Cina le vittime registrate finora sono 3.245.

CONTAGIATI, GUARITI, RICOVERATI, MORTI: IL GRAFICO

I DATI REGIONE PER REGIONE
In contemporanea con la conferenza stampa di Borrelli, la Protezione civile ha diramato i dati regione per regione. Numeri che, però, sono da considerare parziali perché mancano alcuni aggiornamenti. Stando a quanto fornito dalla Protezione Civile, tuttavia, sono 13.938 i malati in Lombardia (1.672 in più di ieri), 4.506 in Emilia Romagna (+591), 3.169 in Veneto (+216), 2.754 in Piemonte (+567), 1.622 nelle Marche (+146), 1.422 in Toscana (+131), 883 In Liguria (+139) 741 nel Lazio (+91), 605 in Campania (+182), 522 in Friuli Venezia Giulia (+106), 491 in Trentino (+55), 421 in provincia di Bolzano (+55), 449 in Puglia (+87), 321 in Sicilia (+54), 366 in Abruzzo (+117), 328 in Umbria (+87), 38 in Molise (+17), 204 in Sardegna (+72), 209 in Valle d’Aosta (+47), 164 in Calabria (+38), 37 in Basilicata (+10). Quanto alle vittime, se ne registrano: 2.168 in Lombardia (+209), 531 in Emilia Romagna, (+73), 115 in Veneto (+21), 175 in Piemonte (+21), 115 nelle Marche (+23), 38 in Toscana (+16), 91 in Liguria (+18), 17 in Campania (+8), 38 Lazio (+6), 36 in Friuli Venezia Giulia (+5), 25 in Puglia (+6), 14 in provincia di Bolzano (+5), 4 in Sicilia (+1), 11 in Abruzzo (+4), 2 in Umbria (+0) 6 in Valle d’Aosta (+3), 12 in Trentino (+5), 3 in Calabria (+2), 2 in Sardegna (+0), 2 in Molise (+1). I tamponi complessivi sono 182.777, dei quali oltre 115mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
I BAMBINI, VILLANI: “NON CI SONO VITTIME NE’ CASI GRAVI”
Ad oggi in Italia ci sono 300 bambini malati di coronavirus ma “non ci sono vittime né casi gravi”. Lo ha detto il presidente della Società italiana pediatria Alberto Villani in conferenza stampa alla Protezione Civile. “Questo – ha aggiunto – deve rasserenare moltissimo genitori e nonni, devono sapere che non è un problema pediatrico, quando ci sono sintomi va interpellato il pediatra e con lui stabilire il da farsi. Ma al momento il coronavirus di per se non rappresenta un problema per i bambini“. Villani, poi, ha risposto a una domanda sulla correlazione tra contagio e vaccini: “Un rapporto tra bambini contagiati dal coronavirus e bambini non vaccinati? Non glielo so dire, è oggetto di studio. Posso dirle per certo che le vaccinazioni danno in ogni caso un input al sistema immunitario che potenzia la sua capacità difensiva. Questo è dimostrato. I bambini vaccinati hanno allertato il sistema immunitario e questo di sicuro favorisce le difese”.
BORRELLI: “PER RICETTE MEDICHE NON SI ANDRA’ DAL MEDICO, BASTERA’ UN CODICE”
Il commissario Borrelli, poi, ha fornito un’informazione molto utile alla cittadinanza: “Ho firmato un’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l’attribuzione di un codice; i cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci”. Poi un annuncio: “Abbiamo acquistato, tramite Consip 390mila tamponi che sono in distribuzione presso tutte le regioni. E qualora dovessero servire, ne acquisteremo degli altri“.
COME FUNZIONA IL CODICE ELETTRONICO CHE SERVE COME RICETTA
Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore – si legge nell’ordinanza – l’assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica tramite: a) trasmissione del promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore la casella di posta elettronica certificata (PEC) o quella di posta elettronica ordinaria (PEO); b) comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore il numero di telefono mobile; c) comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di Ricetta Elettronica laddove l’assistito indichi al medesimo medico il numero telefonico”.
Nella stessa ordinanza, disposta di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’intesa del presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per farmacie e Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.
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