Televisione

Domenica In, caos in studio. Don Mario Pieracci: “Io celebro messa, chi vuole venire è ben accetto”. Mara Venier: “Sei un pericolo pubblico”. Interviene in diretta il Vicariato di Roma

Il sacerdote ha insistito: "E' un diritto del cristiano quello di ricevere Gesù", in un clima teso a fare chiarezza il Vicariato di Roma con un intervento telefonico in diretta tv attraverso il suo portavoce: "Siamo in attesa di un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana. Sappiamo che si atterrà, ed anche la Diocesi di Roma, al decreto notturno. Ci stiamo adoperando per informare che non si potranno più celebrare le sante messe"

di Giuseppe Candela

“Dobbiamo rispettare le regole tutti, ne vale la pena. Il nostro è un programma pop, ma proprio perché arriva alle famiglie è giusto occuparci di questa emergenza. Se siamo uniti in questo momento possiamo vincere questo maledetto virus”, ha detto Mara Venier in apertura a Domenica In, buona parte della trasmissione è stata dedicata all’epidemia Covid-19. Con esperti e con giornalisti competenti ma anche con un talk show che prevedeva presenza poco giustificabili come Nunzia De Girolamo, Monica Maragoni e sicuramente Don Mario Pieracci.

Proprio il prete si è reso protagonista di uno scivolone in diretta tv: “Sono un sacederdote e ho diritto di celebrare messa il governo non può decidere. Io alle 17 celebro la messa, chi vuole venire in chiesa è bene accetto.” Su Rai1, in uno spazio visto da 4 milioni di telespettatori, Don Mario ha più volte ribadito di non voler rispettare il decreto governativo. La Venier, visibilmente infastidita, ha dunque perso la pazienza: “Stai buono, sei un pericolo pubblico. E’ un momento di emergenza, si può essere un cristiano lo stesso”.

Il sacerdote ha insistito: “E’ un diritto del cristiano quello di ricevere Gesù“, in un clima teso a fare chiarezza il Vicariato di Roma con un intervento telefonico in diretta tv attraverso il suo portavoce: “Siamo in attesa di un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana. Sappiamo che si atterrà, ed anche la Diocesi di Roma, al decreto notturno. Ci stiamo adoperando per informare che non si potranno più celebrare le sante messe. Non si potranno radunare i fedeli. Quindi le celebrazioni liturgiche, le messe, non saranno più possibili nella Diocesi di Roma per un periodo fino al 3 aprile”. Solo a quel punto Don Mario si è arreso: “Obbedisco al vicariato di Roma”.

Parole non diverse da quelle di Don Mario Pieracci sono state pronunciate in serata a Live-Non è la D’Urso da Paolo Brosio: “Non mi sembra che le chiese siano focolare di Coronavirus. E’ una follia. Ma che fede abbiamo in Cristo? Siamo diventati un popolo di pagani. Tutte le chiese d’Italia sono chiuse anche nelle zone che non sono rosse. Non ci sono più Messe fino al 3 aprile. Non c’è più Eucarestia. Però i supermercati sono aperti, che fede è allora? Non ci sarà la Messa per la Pasqua. Vuol dire che facciamo a meno di Cristo. Non è giusto”. Il giornalista è stato richiamato “formalmente” dalla padrona di casa Barbara D’Urso.

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