“Per prendere le decisioni politiche e sanitarie bisogna seguire la traiettoria del Covid-19 e non limitarsi a contare i numeri del giorno”. Per il presidente della Fondazione indipendente Gimbe, Nino Cartabellotta, i dati mostrano che il virus si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia. Per questo, secondo l’esperto, non c’è più tempo da perdere: “Bisogna estendere le misure restrittive applicate nel Nord Italia anche al resto del Paese”.

Il numero uno della fondazione Gimbe suggerisce in sostanza di chiudere scuole e le attività commerciali ad esclusione di quelle di pubblica utilità, di sfruttare il telelavoro e di vietare assembramenti. “Ci sono regioni come le Marche dove fino al 26 febbraio non c’era neanche un caso, mentre oggi ce ne sono 61. Il virus è probabilmente ormai in tutte le regioni italiane e si espande rapidamente” aggiunge. Nonostante le evidenze numeriche, la politica continua però a non vedere il problema: “Nessuno vuole ascoltare. Il governo è preoccupato dai danni economici, ma se il virus si diffonde in tutto il Paese c’è il rischio che la sanità vada in tilt. Se persino la Lombardia che è un esempio di efficienza è andata in affanno, figuriamoci cosa potrebbe accadere in Regioni in cui la sanità è più debole”.

Ma non c’è forse la speranza che il virus diventi meno aggressivo, magari con l’aumentare delle temperature? “Guardi, mi sembra una favoletta – prosegue il numero uno della Fondazione che da anni si batte per il rafforzamento del Sistema sanitario nazionale – Vorrei ricordare che stiamo parlando di un virus nuovo di cui non conosciamo il comportamento. Stando ai dati, l’unica cosa di senso che si può fare è, ripeto, estendere le misure restrittive che possono contenere la diffusione del Covid-19. Peraltro, gli effetti di un tale provvedimento sull’andamento del contagio si vedranno solo dopo almeno 14 giorni. Il Giappone si è fermato per un mese e ora non hanno più nuovi casi, mentre la Corea non lo ha fatto e sta combattendo ancora con il virus”.

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