Bagarre in Aula durante l’intervento di Matteo Salvini nel corso dell’esame al Senato della richiesta di autorizzazione a procedere per l’ex ministro sul caso Gregoretti: “Sono un testone”, ha rivendicato il leader della Lega, prendendo la parola in Aula. “Affronto un’aggressione politica. Facciamo decidere a un giudice, una volta per tutte”, ha continuato, attaccando prima l’assenza del governo a Palazzo Madama poi la maggioranza. “Decidete su qualcosa, vi tiene uniti soltanto la battaglia contro Salvini”, ha detto l’ex ministro, convinto di uscire dal processo “a testa alta”. Nelle tribune, a dar sostegno a Salvini era presente anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio però se ci dev’essere un processo che ci sia – ha dichiarato in Aula Salvini – Non andrò a difendermi ma a rivendicare con orgoglio quello che abbiamo fatto”. Poi ha ribadito un concetto più volte espresso: il consenso da parte dei ministri del Conte 1. “O c’erano ed erano d’accordo – ha spiegato il leader della Lega – O c’erano e non hanno capito”. I senatori, alla fine, hanno deciso di mandare a processo Salvini, accusato dal tribunale dei ministri di Catania di sequestro di persona per i 131 migranti che rimasero bloccati quattro giorni sulla nave della Marina militare, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio scorso.
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