Il M5s ha votato a favore del processo per Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno del governo gialloverde. Il leader del Carroccio insiste nel dire che la decisione di non far sbarcare per 4 giorni 131 migranti dalla nave Gregoretti a fine agosto è stata presa collegialmente, mentre il Movimento e lo stesso premier Giuseppe Conte prendono le distanze. Il capo politico reggente Vito Crimi ha spiegato la posizione 5 stelle in un post pubblicato proprio nelle ore in cui si votava in Senato. E se da una parte rivendica “la linea assunta da quel governo” perché “ha portato a un importante cambio di approccio da parte dell’Europa”, dall’altra prende le distanza dal leghista: “Non c’era alcuna necessità di tenere 131 persone per giorni a bordo di una piccola imbarcazione”. Ai 5 stelle si è rivolto lo stesso Salvini nel corso della sua arringa di difesa in Senato: “O c’erano ed erano d’accordo, o c’erano e non hanno capito”.

Il leader M5s argomenta, nel post pubblicato sul Blog delle stelle, che “dopo aver ottenuto un cambio di approccio da parte dell’Europa”, “non c’era bisogno di inutili prove di forza, quale è stata, a tutti gli effetti, la vicenda Gregoretti, trasformata dall’ex ministro dell’Interno in una brutta pagina di storia per la nostra Repubblica”. Crimi non si risparmia e attacca direttamente Salvini: “In tale occasione un membro delle Istituzioni ha utilizzato il suo ruolo a fini di propaganda, di speculazione politica di parte e al contempo a fini personalistici. Non c’era alcun bisogno di blocchi. Non c’era alcuna necessità di tenere 131 persone per giorni a bordo di una piccola imbarcazione. Quelle 131 persone non stavano attentando alla nostra sicurezza, non costituivano alcun pericolo per i 60 milioni di cittadini italiani. Ha voluto spacciarsi come il capitano, solo al comando. Oggi invece al Senato smentisce sé stesso, cercando di ribaltare la realtà dei fatti”.

Quindi Crimi nel merito del caso Gregoretti dice: “E’ diventato un ‘caso’ per un suo capriccio, una sua esclusiva e personale forzatura: semplicemente voleva orientare il tema immigrazione sul blocco, nonostante fossero stati già compiuti tutti i passi necessari per procedere alla redistribuzione dei migranti. Nel precedente governo, il Movimento 5 Stelle ha voluto affrontare fin dall’inizio il grande e complesso tema dell’immigrazione in modo razionale, intervenendo con determinazione e collegialità”. Per Crimi, c’è una parte delle politiche gialloverdi che il Movimento rivendica soprattutto per quanto riguarda la gestione dei flussi provenienti dalla Libia: “In una prima fase abbiamo assunto decisioni anche impopolari, che tuttavia hanno consentito al Presidente Giuseppe Conte di rimettere al centro dell’agenda europea il fenomeno migratorio. Abbiamo costretto l’Unione a prendere atto del fatto che un tema tanto importante non potesse essere delegato al solo nostro Paese, ma che fosse necessaria l’assunzione di responsabilità da parte di tutti, adottando la linea comune della redistribuzione. Abbiamo agito con determinazione, ma rispettando sempre le vite umane, salvaguardando le persone più deboli e garantendo l’assistenza necessaria”.

“Da mesi”, è l’accusa contenuta nel post, “il capo della Lega vive in uno stato confusionale, è evidente. Basta ricostruire le sue dichiarazioni: prima rivendica di essere stato lui a decidere sul caso Gregoretti, poi grida al complotto, affermando che si è trattato di un’azione promossa da tutto il governo. Prima dice di volersi far processare, poi non vuole più, poi vuole di nuovo. Ha cambiato idea talmente tante volte che è impossibile capire come la pensi veramente”. Un concetto espresso anche dal titolo scelto per rilanciare l’articolo: “Da Salvini solo fughe e menzogne“.

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