Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiede di fare presto luce sul deragliamento del treno Frecciarossa partito da Milano e avvenuto in aperta campagna nel Lodigiano, in cui sono morti i ferrovieri Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. “Due nuove vittime del lavoro“, ha sottolineato il capo dello Stato. Si deve fare chiarezza, ha spiegato Mattarella, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti. “Siamo molto dispiaciuti per queste due vittime e stiamo accertando le cause“, ha detto a caldo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il premier ha poi ricordato le due vittime durante il question time al Senato: “Voglio rivolgere un pensiero in quest’Aula ai due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo“, ha detto Conte, con l’aula di Palazzo Madama che si è alzata in piedi, applaudendo poi i soccorritori. “La sicurezza nei trasporti e delle nostre infrastrutture in generale – ha poi aggiunto il premier – è un diritto dei cittadini che lo Stato deve garantire e che per il mio governo rappresenta la massima priorità”.

“Non abbiamo ancora informazioni sulle ragioni di questo incidente, ma inviterei tutti a non lasciare spazio a fantasie e ricostruzioni non idonee“, ha detto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli arrivando sul luogo del deragliamento. “Continuerò a prendere il Frecciarossa, il treno, già domani con mio figlio“, ha poi aggiunta la titolare del Mit. Al suo fianco Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, che ha annunciato che “le società coinvolte, Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, hanno già avviato una commissione d’inchiesta e quindi danno la massima disponibilità agli organi competenti per collaborare“. A confermarlo è anche Maurizio Gentile, ad di Rfi: “Noi oggi – ha aggiunto – vogliamo esprimere grande vicinanza alle famiglie dei nostri due colleghi ferrovieri ai quali siamo molto vicini e a tutti i feriti, e ringraziare i soccorritori”. Sull’incidente la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.

Domani sciopero. “Non c’è errore umano. Problema di manutenzione”
Un incidente che i sindacati giudicano “inaccettabile“: per questo Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa hanno proclamato uno sciopero di due ore per domani, venerdì 7 febbraio. “È terribile che facendo correttamente, diligentemente e con professionalità e passione il proprio lavoro si possa perdere la vita”, sottolineano le sigle. Secondo quanto emerge dalle prime indagini, il treno è deragliato perché il cambio era in una “falsa posizione. Il convoglio andava quasi alla massima velocità prevista, circa 290 chilometri orari. Proprio su quello scambio nella notte sono stati fatti dei lavori di manutenzione. Adriano Coscia, segretario regionale dell’Orsa lombarda, parlando all’Adnkronos ha escluso un errore umano: “In quella tratta si è svolta attività di manutenzione terminata alle 4.30 di questa mattina e come tutte queste attività c’era il controllo e la sovrintendenza del personale di Rete Ferroviaria”. Per Coscia quindi “è un problema di manutenzione. Non so dire se sia un problema della rete ferroviaria o del mezzo, quello lo stabilirà la magistratura, ma su quella tratta c’è il sistema di sicurezza ertms, che è all’avanguardia a livello europeo: se il personale sbaglia, il sistema interviene. Quindi che ci sia errore umano è da escludere”.

“Chi ha fatto manutenzione del deviatore, Rfi o società di appalti?”
Sempre all’Adnkronos ha parlato anche Giovanni Abimelech, segretario generale della Fit-Cisl Lombardia: “Si parla già con insistenza della manutenzione di un deviatore e l’incidente è avvenuto proprio sul primo treno passato su quella tratta”, ha sottolineato. “Quando un treno ad Alta Velocità passa esercita una forte pressione sulle rotaie e allora bisogna capire chi ha fatto la manutenzione del deviatore se Rfi o una società di appalti specializzati – ha proseguito Abimelech – L’Alta Velocità italiana viene considerata tra le più sicure al mondo e questo incidente ci fa mancare la terrà sotto i piedi. Un punto di riferimento della sicurezza ferroviaria viene meno. Non possiamo perdere certezze e professionalità. Oggi dobbiamo capire da dove ripartire, ma dobbiamo fare chiarezza su come sia potuto accadere”.

Ballotta: “Cause da ricercare in scambio del posto di manutenzione”
“Il grave incidente di stamane ripropone con estrema gravità il tema della sicurezza ferroviaria. L’episodio ci avverte che gli incidenti non avvengono solo sulla rete tradizionale, ma anche sulle linee ad alta velocità. L’incidente, avvenuto all’altezza di uno dei posti di manutenzione della linea, fa supporre che la causa del deragliamento sia l’errata posizione dello scambio di ingresso e uscita del posto di manutenzione“, scrive in una nota Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti (Onlit). “In questo tragico evento sono coinvolti la linea e il treno tecnologicamente più avanzati nel mondo: dato l’enorme volume di traffico su questa direttrice, anche gli interventi manutentivi e i relativi sistemi di controllo devono aumentare“, spiega Balotta. “C’è poi da chiedersi – prosegue la nota – perché il sistema di controllo della circolazione non abbia letto o il guasto o l’eventuale errata chiusura (morsettamento) dello scambio che doveva dare il corretto tracciato e che invece avrebbe causato il deragliamento”. Resta il fatto, conclude Ballotta, che “un ripensamento della organizzazione della manutenzione, dei tempi (sempre stretti) ad essa dedicata deve diventare l’opera necessaria per una sempre meno rinviabile riorganizzazione di Rfi“.

I sindacati: “Terribile morire facendo correttamente il proprio lavoro”
“La notizia della perdita di due colleghi e del ferimento di altri due e di 25 passeggeri ci addolora profondamente. Esprimiamo vicinanza e cordoglio alle famiglie dei due colleghi deceduti e auguriamo pronta guarigione ai colleghi e ai passeggeri feriti”, scrivono i sindacati in una nota. “È terribile che facendo correttamente, diligentemente e con professionalità e passione il proprio lavoro si possa perdere la vita ed è ancor di più inaccettabile quando questi eventi si verificano in un sistema tra i più avanzati a livello mondiale dal punto di vista della sicurezza”, sottolineano i sindacati, aggiungendo di essere stati “convocati dal gruppo Fs domani alle 12” per capire la dinamica dell’incidente, “dopodiché avvieremo tutte le iniziative del caso”. Intanto però, “in considerazione dell’estrema gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane domani ci sarà uno sciopero di due ore di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12 ai sensi della vigente normativa in materia”, concludono le sigle sindacali.

Familiari vittime tragedia di Viareggio: “Torna immenso dolore”
“Quando accadono queste tragedie la mente non può non riportarci a quel 29 giugno, torna il dolore delle perdite di quella notte: le immagini della tragedia di oggi riportano a galla soprattutto l’immenso dolore di chi ha perso i familiari”, ha affermato all’Adnkronos Marco Piagentini, presidente dell’associazione ‘Il Mondo che Vorrei Onlus’ che riunisce i familiari delle vittime della tragedia di Viareggio del 29 giugno 2009, quando il deragliamento di un treno merci provocò lo scoppio di una cisterna contenente gas Gpl: morirono 32 persone. “Un abbraccio, forte, alle famiglie – ha aggiunto Piagentini – comprendiamo cosa state attraversando, lo conosciamo molto bene. Ancora un abbraccio. Non siete soli“.

Fontana: “L’incidente poteva essere ancora più drammatico”
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha parlato di un evento “incredibile e inspiegabile“.”Lascia increduli proprio perché la Frecciarossa italiana è portata come esempio a livello mondiale. E incredibile e inspiegabile, andremo a cercare di capire che cosa è successo”, ha detto Fontana. “Il primo pensiero è per le vittime”, ha aggiunto il governatore, arrivato sul luogo dell’incidente, spiegando che “nella tragedia alcune cose sono state meno drammatiche di quello che potevano essere”. “Il treno in questione è di ultimissima generazione e la zona dove è avvenuto il deragliamento è un rettilineo assolutamente senza curve”, ha sottolineato ancora Fontana. Su Facebook ha scritto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Prendere un treno per lavoro, per raggiungere i propri affetti in un’altra città o per un viaggio è una consuetudine che in tanti condividiamo”. Il primo cittadino ha poi concluso: “Auspico, infine, che sia fatta completa chiarezza sulla dinamica dell’incidente, ma soprattutto che si intensifichino gli sforzi per evitare simili disastri“.

Le reazioni dei partiti
“Esprimo le mie più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, i macchinisti del treno coinvolto nell’incidente. Un sentito ringraziamento e apprezzamento lo voglio rivolgere a tutta la macchina dei soccorsi che si è attivata con rapidità e professionalità”, ha dichiarato il capo politico del M5s, Vito Crimi. Anche il suo predecessore Luigi Di Maio su Facebook ha scritto: “Grazie ai soccorritori che in queste ore stanno dando il massimo, grazie a chi non si sta risparmiando per aiutare chi ha bisogno”. Il segretario Pd Nicola Zingaretti lascia un pensiero per le vittime e per le loro famiglie, “per i Vigili del Fuoco e per tutti coloro che sono lì in questo momento”. “Chi prende il Frecciarossa quasi tutti i giorni si domanda come possa essere accaduto. Ma adesso, prima di tutto, solo le condoglianze alle famiglie e il grazie ai soccorritori”, è il tweet di Matteo Renzi. Già polemico invece il leader della Lega Matteo Salvini: “La mia vicinanza ai famigliari e ai colleghi dei due macchinisti del Frecciarossa morti in servizio e un ringraziamento ai soccorritori. Se qualcuno ha sbagliato, dovrà pagare“. “Si faccia al più presto chiarezza sulla dinamica. A nome mio e di Fratelli d’Italia rivolgo le condoglianze alle famiglie delle due vittime, la vicinanza ai feriti e un grazie ai soccorritori”, è quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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